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Fonsai si affida a Goldman ma in borsa sprofonda ancora

di Emiliano Condò |12 Dicembre 2011 22:10

MILANO, 12 DIC – Fonsai si affida a Goldman Sachs per studiare le possibili opzioni di rafforzamento patrimoniale da esaminare nel consiglio di amministrazione del 21 dicembre. La compagnia dei Ligresti intanto sprofonda in Borsa ai minimi degli ultimi 23 anni e segna un tonfo dell'8,96% a 0,85 euro. Sul mercato il gruppo assicurativo ha ormai una capitalizzazione di circa 413 milioni, includendo anche le azioni risparmio. Assieme alla Milano raggiunge gli 892 milioni di euro, poco piu' della ricapitalizzazione da 800 milioni realizzata dalle due compagnie quest'estate.

Dopo gli ultimi sviluppi e l'intervento di Mediobanca con la richiesta di valutare un aumento di capitale da 600 milioni di euro, intanto, e' in arrivo a breve una possibile riunione, molto probabilmente tra dopodomani o giovedi', del consiglio di amministrazione di Premafin per esaminare la situazione della controllata.

L'attesa, secondo quanto si e' appreso da fonti vicine alla situazione, e' che anche la capogruppo decida di affidarsi a Banca Leonardo come advisor finanziario in relazione alla fase che attraversa la compagnia, dopo che l'istituto guidato da Gerardo Braggiotti e' stato gia' chiamato ad assistere i Ligresti nella nuova ristrutturazione del debito delle holding non quotate a monte della catena, Sinergia e Imco.

Tornando a Fonsai, il consiglio di amministrazione ha conferito mandato all'amministratore delegato Emanuele Erbetta e al direttore generale Piergiorgio Peluso di approfondire le possibili iniziative, assistiti da Goldman come advisor finanziario e dello studio Carbonetti come advisor legale. Ad affiancare Erbetta e Peluso ci sara' anche un comitato con funzioni consultive formato dai cinque consiglieri indipendenti non esecutivi della compagnia, ovvero Enzo Mei, Valentina Marocco, Maurizio Comoli, Salvatore Militello e Roberto Cappelli (questi ultimi due indicati da Unicredit).

Goldman dovra' ora valutare come riportare sopra il livello di sicurezza del 120% il margine di solvibilita' di Fonsai, che a fine settembre era sceso al 111% e nel frattempo si stima si possa esser ridotto di altri 5-6 punti, considerando i forti cali di borsa e la volatilita' degli spread dei titoli di stato, sui quali la compagnia e' particolarmente esposta.

Se poi la via scelta sara' quella dell'aumento di capitale, spiegano fonti vicine alla situazione, difficilmente la cifra potra' discostarsi molto dal valore dei 600 milioni suggerito da Mediobanca. Quanto alla possibilita' di ricorrere all'emissione di un'obbligazione convertibile in alternativa all'aumento di capitale, ipotesi che permetterebbe alla famiglia Ligresti di mantenere il controllo della societa', si trattera' in ogni caso di vedere la strutturazione del bond e il giudizio dell'Isvap

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