Fonsai, cambia schema del riassetto: quote Ligresti saranno acquisite?

Pubblicato il 29 Gennaio 2012 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Riassetto Ligresti, si cambia. All’ultimo sono stati rivisti e vengono tutt’ora limati i termini del piano di salvataggio di Fonsai targato Unipol per ridurre i rischi di uno stop della Consob all’operazione con un’opa a cascata, trattando con piu’ parita’ le tre societa’ quotate della famiglia. E per un’operazione che diventa piu’ ‘rispettosa’ del mercato, si fa probabile un’uscita meno generosa per i Ligresti rispetto a quanto ipotizzato solo due settimane fa.

Per ora l’unico punto fermo e’ che si sono aggiornati la 29 gennaio i Cda di Unipol, Finsoe e Premafin che avrebbero invece dovuto firmare gia’  l’accordo, per passare quindi la mano al Cda Fonsai, convocato domani su un aumento di capitale atteso ormai attorno al miliardo di euro (”E’ possibile”, ha detto al riguardo l’Ad Emanuele Erbetta). Nonostante lo slittamento e uno schema di intervento rivisto da cima a fondo, le parti sono pero’ fiduciose di poter chiudere effettivamente l’operazione.

‘Vediamo domani” se si chiude, ha fatto invece sapere Salvatore Ligresti, il fondatore del gruppo che, alla soglia degli 80 anni, si trova a gestire un riassetto che in pratica segna la fine della sua parabola imprenditoriale. ”Si’ ” sono ottimista, ha detto Carlo Cimbri, A.d Unipol: ”Domani sottoporro’ ai miei organi consiliari una proposta di operazione sulla base della quale delibereranno – ha aggiunto -. Quindi domani si decide”. Cambia la proposta? ”L’oggetto non cambia, e’ sempre il salvataggio di Fonsai”.

Esclusi problemi dagli azionisti di Finsoe (”Credo proprio di no”, ha detto Cimbri). Quanto alla cronaca della giornata, mentre nel pomeriggio a Bologna si riuniva il Cda di Unipol e veniva quindi aggiornato a domani, Cimbri era a Milano in Mediobanca, per mettere meglio a punto l’operazione. Al vertice in Piazzetta Cuccia hanno partecipato anche i Ligresti: Salvatore, Giulia e Paolo (probabile ci fosse anche Jonella, ma non e’ stata vista).

Con loro c’era anche l’A.d di Hines Italia Manfredi Catella, gia’ alleato della famiglia in alcune iniziative immobiliare e in predicato per la gestione del fondo in cui confluiranno gli immobili di famiglia da dismettere, per ripagare le banche creditrici delle holding a monte (Sinergia e Imco). Con i Ligresti e’ uscito quindi dall’istituto di Piazzetta Cuccia anche l’A.d Alberto Nagel, che si e’ quindi brevemente intrattenuto con il numero uno di Fonsai Emanuele Erbetta e il direttore generale della compagnia Piergiorgio Peluso.

A quanto si e’ appreso, il coordinamento con la Consob avrebbe suggerito alle parti in campo di rimettere mano allo schema della mega operazione dando maggiori attenzioni come detto alle prerogative del mercato. In fondo, l’impianto precedente prevedeva un premio corposo per i Ligresti, per le azioni di controllo di Premafin, su cui sarebbe stata realizzata quindi l’Opa, mentre su Fonsai si invocava il salvataggio chiedendo l’esenzione dell’obbligo di realizzare un’offerta.

La via scelta per evitare il rischio di opa a cascata anche su Fonsai e Milano sembrerebbe essere quella di modificare l’intervento di Unipol in Premafin: si potrebbe decidere quindi di riununciare all’acquisto delle quote Ligresti con relativo lancio d’Opa configurandolo invece come un aumento di capitale riservato, oppure come acquisizione dei diritti di opzione dei Ligresti legati a un aumento di capitale..