Fonsai, per vecchi amministratori nuova ipotesi di reato: infedeltà patrimoniale

Pubblicato il 12 Gennaio 2013 - 17:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non solo falso in bilancio, ma anche infedeltà patrimoniale. Questa la nuova ipotesi di reato che sembra profilarsi per i vecchi amministratori Fonsai, al centro delle indagini della Procura di Torino per la gestione della compagnia tra il 2008 e il 2011. Questa volta, però, la parola spetta agli azionisti di minoranza, perché per l’infedeltà patrimoniale serve una querela e mai come in questo caso i piccoli soci, quelli che in poco più di dieci anni hanno visto quasi azzerato il valore di Borsa del proprio investimento, rappresentano la parte danneggiata e quindi titolata a depositare la querela.

Come riporta il Fatto Quotidiano, La Procura di Torino è al lavoro sul fascicolo dall’estate scorsa, da quando cioè era stato disposto il sequestro di centinaia di dossier, hard disk e server nelle sedi milanesi e torinesi della galassia Ligresti, una mole gigantesca di materiale dentro la quale da allora, insieme al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Torino, il procuratore aggiunto Vittorio Nessi e il sostituto Marco Gianoglio stanno cercando le prove necessarie a dimostrare il falso in bilancio.
Il lavoro si è concentrato su due filoni – le operazioni immobiliari con altre società riconducibili ai Ligresti e l’alleggerimento delle riserve per i sinistri – ma un conto è provare il falso in bilancio, un altro l’infedeltà patrimoniale: per questo, l’intervento degli azionisti di minoranza potrebbe impartire un’accelerazione alle indagini e spianare la strada in vista di un eventuale rinvio a giudizio.