Frida Giannini e Patrizio Di Marco lasciano Gucci

Frida Giannini e Patrizio Di Marco lasciano Gucci
Frida Giannini e Patrizio Di Marco lasciano Gucci

MILANO – Dopo nove anni Frida Giannini lascia l’incarico da direttore creativo unico del gruppo Gucci. E con lei lascia anche Patrizio Di Marco, 52 anni, presidente e amministratore delegato del gruppo, nonché compagno della vita della Giannini.

Un tandem di successo e potere, forse troppo: la coppia che regnava su Gucci si era formata sul lavoro e la cosa pare non fosse ben vista dai vertici della controllante Kering, ex Ppr. Così, è bastato che il volume di borse vendute diminuisse, che il terzo trimestre di Gucci mostrasse una performance debole (solo un ritmo di crescita più basso del previsto) perché prendesse corpo l’ipotesi che era stata a lungo solo una diceria: Frida se ne va e con lei anche Patrizio, o viceversa, se si preferisce.

La griffe fiorentina ha intrapreso una politica di distribuzione più selettiva e di posizionamento più alto per gli accessori, per esempio non puntando più sui grandi numeri realizzati con le borse in tela logata e di prezzo contenuto: queste scelte sul breve periodo non hanno dato risposte molto positive, anche perché il mercato del lusso è in difficoltà e intere aree geografiche hanno rallentato il ritmo.

Ci sarebbe dunque anche una divergenza strategica dietro la decisione di Francois Henri Pinault di sostituire Patrizio Di Marco con Marco Bizzari, finora a capo del polo lusso (Gucci esclusa) di Kering che comprende anche Bottega Veneta, Saint Laurent, Brioni, Balenciaga, Sergio Rossi, Stella McCartney.

Non si sa invece chi andrà a sostituire Frida: si fa il nome del quarantenne italiano Riccardo Tisci da dieci anni a capo di Givenchy (gruppo Lvmh). Con il suo spostamento potrebbe dunque riprendere movimento la scacchiera degli stilisti, dove c’è da riempire anche la casella di Schiaparelli (gruppo Tod?s) lasciata libera da Marco Zanini, fatto fuori dopo sole due stagioni di alta moda.

Frida dunque lascia dopo 12 anni di permanenza da Gucci, i primi due come sconosciuta disegnatrice di accessori sotto Tom Ford: costui se ne era andato nel 2004 (in piena rottura con Pinault, che pure era stato il “cavaliere bianco” nella lotta di Ford e Domenico De Sole contro la Lvmh di Bernard Arnault) e per sostituire un mito erano state scelte tre persone: Frida per gli accessori, John Ray per l’uomo e Alessandra Facchinetti per la donna. Frida se li era divorati velocemente, diventando nel 2006 direttore creativo unico, ruolo simile a quello di Tom Ford (che però a suo tempo dirigeva anche la creatività di Saint Laurent).

Frida negli anni si era fatta notare per sicurezza e determinazione. Di lei rimarrà nella maison un ricordo molto forte per quanto riguarda gli accessori, dalla linea Guccissima al rinverdito successo delle borse con il bamboo, dalla riscoperta della fantasia Flora alle nuove stampe per gli abiti, dallo stile un po’ hippy al lusso un po’ yuppy, con una predilezione per gli anni Sessanta e Settanta.

La sua avventura in Gucciche nel 2013 ha fatturato 3561 milioni di euro – rimarrà celebrata anche con un film, The Director, prodotto insieme con James Franco, presentato lo scorso settembre quasi fosse un premonitore saluto alla maison.

Gestione cookie