G20, accordo su squilibri: individuati 7 Paesi “sistemici”. Non c’è l’Italia

WASHINGTON, 15 APR – Nuovo passo in avanti del G20 nel processo di riequilibrio dell’economia mondiali: i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali dei 20 paesi piu’ ricchi al mondo hanno raggiunto un accordo sulle linee guida per identificare i paesi che devono fare piu’ sforzi per riassorbire gli squilibri economici.

Sette paesi sistemici, ovvero con un Pil che pesa per oltre il 5% sul Pil totale del G20, sono stati individuati, fra i quali la Francia. La lista – afferma il ministro delle finanze francese, Christine Lagarde – non include l’Italia. L’accordo sulle linee guida segue l’intesa raggiunta nello scorso febbraio dal G20 su una serie di indicatori che permetteranno di focalizzarsi, attraverso un processo in due fasi, su quelli che sono i grandi squilibri che necessitano di un’azione politica.

Questi indicatori sono: ”il debito e il deficit pubblici; il debito e il risparmio privato; e gli squilibri esterni che comprendono la bilancia commerciale, i flussi di investimento e i trasferimenti, tenendo in considerazione anche i tassi di cambio, oltre che le politiche fiscali e monetarie”. ”Per completare il primo passo – spiega il comunicato – abbiamo raggiunto oggi un accordo sulle linee guida in base alle quali ciascuno di questi indicatori sara’ valutato”. Il G20 – mette in evidenza Lagarde – ha individuato sette paesi sistemici, e che quindi finiranno sotto osservazione. Fra questi paesi figura la Francia ma non l’Italia: l’elenco potrebbe includere Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito, Cina e Brasile. La ripresa economia procede, ”si sta ampliando” ma restano ”rischi al ribasso”: ”c’e accordo – si legge nel comunicato finale del G20 – per restare vigili e per prendere le azioni necessarie per rafforzare la ripresa e ridurre rischi”.

Gli eventi in Medio Oriente, in Nord Africa e in Giappone hanno ”aumentato l’incertezza economica e le tensioni sui prezzi dell’energia”. ”Sui prezzi delle commodity – aggiunge il G20 – ci sono crescenti pressioni”, e’ importante che chi opera sul mercato dei derivati sulle commodity ”sia soggetto a un’appropriata regolamentazione e supervisione in modo da garantire una maggiore trasparenza”. Il G20 ”accoglie con favore le proposte preliminari del Financial Stability Board”, l’organismo presieduto dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, ”per un rafforzamento della propria capacita’, delle prorpie risorse e della governance”..

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