PARIGI I ministri finanziari del G20 hanno raggiunto un’intesa sugli indicatori che faranno da spia per monitorare gli squilibri macroeconomici globali. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn, parlando di un ”decisivo passo avanti”.
Si tratta di un accordo sugli indicatori che faranno da spia per gli squilibri macroeconomici mondiali e sulla necessita’ di imporre una maggiore trasparenza agli scambi di materie prime sui mercati, secondo quanto ha detto il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde, aggiungendo che una tassa sulle transazioni finanziarie resta una delle opzioni sul tavolo. La ripresa economica globale si sta rafforzando, anche se procede ancora in maniera disomogenea, si legge nel comunicato del g20. Dopo ”una notte intera di lavoro sulla stesura” del comunicato finale, ha spiegato la Lagarde, ”siamo giunti a un testo che secondo noi è equilibrato”, e che ”non puo’ essere attribuito a un Paese o a un altro, ma e’ veramente frutto del compromesso”. ”Vogliamo una crescita solida, sostenibile e portatrice di occupazione – ha proseguito – nei Paesi del G20 e oltre”, ha detto Lagarde.
”Parigi val bene una messa. E’ stato un G20 di ordinario lavoro, in fase di relativa normalita”’, ha affermato il ministro dell’economia Giulio Tremonti al termine del G20 finanza rilevando con soddisfazione come sia ”passata la tesi giusta che per inciso è anche la tesi italiana: devi valutare stabilita’ sistema che e’ fatto da varie cose, da debiti pubblici ma anche private”. Per Tremonti ”in questi mesi c’e’ stata la tendenza a considerare importanti le pubbliche e ignorare le private come se tutte le colpe erano dei governi e le virtu’ delle banche e la finanza. E’ passata la linea che considera tutte le cose unite. Non e’ piu’ la tesi italiana o una invenzione del governo e’ posizione di tutti i governi”.