Nel primo trimestre 2023 la bolletta della luce “è crollata” con una diminuzione del 19,5%, “aspettiamo quattro settimane e possiamo avere un calo del 30%” della tariffa del gas di gennaio. E, “se non arriva un cataclisma dall’Ucraina e un freddo polare, il tasso di inflazione potenziale dovrebbe scendere sotto il 10%, anche fino al 6%”. Dovrebbe essere “la fine degli aumenti”. Sguardo ottimista quello del presidente di Nomisma energia Davide Tabarelli, che sottolinea anche “i segnali positivi che arrivano dai prezzi dell’energia, con la quotazione del petrolio scesa sotto gli 80 dollari al barile” che “aiuta anche le esportazioni”.
A queste condizioni “possiamo stare tranquilli”, osserva Tabarelli, interpellato dall’agenzia Ansa all’indomani della comunicazione dell’Arera dell’aumento del 23,3% del prezzo del gas sul mercato tutelato. La situazione attuale in generale “è caotica – aggiunge – i mercati sono volatili e per tornare a 20-25 euro al megawattora ci vorranno anni”. Oggi, spiega, “i mercati sono più violenti e in pochi giorni le quotazioni possono risalire in modo repentino. Comunque è faticoso scendere ancora”. Finora il meteo ci ha aiutato ma molto dipende dalla variabile-meteo: “Se arriva un freddo intenso bisognerà tagliare l’elettricità e allora ci sarà una fiammata dei prezzi anche se potrà durare 3-4 giorni”. Se si ripropone il freddo del febbraio 2018 le scorte “potrebbero non bastare e sarebbe un disastro”.
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