In arrivo un aumento sul gas: sarà una vera stangata per le famiglie e le imprese. Ecco le città in cui il rincaro sarà di 216 euro.
Negli ultimi mesi, l’argomento delle bollette del gas ha suscitato preoccupazione tra i consumatori italiani. Secondo un report dell’associazione degli utility manager, Assium, le famiglie potrebbero dover affrontare un aumento medio di 216 euro all’anno per la fornitura di gas rispetto allo scorso anno. Questi rincari non colpiscono solo i cittadini, ma si riflettono anche sulle imprese, che si troveranno a fronteggiare un incremento complessivo dei costi energetici che potrebbe raggiungere i 13,7 miliardi di euro.
Il mercato del gas ha mostrato fluttuazioni significative nelle ultime settimane. Nonostante le rassicurazioni di Arera riguardo alle scorte di gas disponibili in Italia e le recenti diminuzioni dei prezzi a livello internazionale, le tariffe sul mercato libero continuano a salire. Le analisi di Assium evidenziano che, a gennaio 2025, la spesa media per il gas nelle principali città italiane è di circa 1.724 euro, con Milano che presenta la tariffa più bassa a 1.643 euro e Roma che raggiunge i 1.860 euro. Solo pochi giorni prima di queste rilevazioni, nel dicembre 2024, la spesa annua si attestava a 1.707 euro, mostrando un incremento di oltre 17 euro in pochi giorni.
Le città più penalizzate dall’aumento del gas
Questi aumenti sono il risultato di una revisione al rialzo delle tariffe da parte dei fornitori, che stanno cercando di adattarsi a un contesto di mercato in continua evoluzione. La situazione è ulteriormente complicata da campagne di telemarketing aggressive, che approfittano dell’incertezza del mercato per proporre contratti poco vantaggiosi a famiglie e imprese.
Analizzando i dati specifici delle città italiane, emerge un quadro preoccupante. I cittadini di Palermo sono tra i più colpiti, con un aumento di circa 26 euro all’anno rispetto a pochi mesi fa. Catanzaro segue con un rincaro di 24 euro, mentre Roma e Napoli registrano rispettivamente un aumento di 22 euro. Queste cifre indicano non solo un incremento della spesa per il gas, ma anche una crescente difficoltà per le famiglie nel gestire le proprie finanze in un contesto di crisi economica e inflazione.
Il presidente di Assium ha messo in guardia sul fatto che la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi, specialmente in caso di abbassamento delle temperature, il che porterebbe a un aumento della domanda di gas e potenzialmente a un ulteriore rialzo dei prezzi sui mercati internazionali. In questo contesto, è fondamentale per i consumatori informarsi e orientarsi verso offerte più vantaggiose, magari consultando utility manager qualificati per evitare di cadere in trappole commerciali.
L’impatto sulle imprese
La situazione per le imprese è altrettanto allarmante. Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le aziende italiane potrebbero vedere un incremento della spesa energetica di 13,7 miliardi di euro nel 2025 rispetto all’anno precedente, rappresentando un aumento del 19,2%. La spesa complessiva per l’energia elettrica e il gas è prevista raggiungere i 85,2 miliardi di euro, con 65,3 miliardi destinati all’energia elettrica e 19,9 miliardi al gas.
Le aziende del Nord Italia, dove si concentra una grande parte della produzione industriale, subiranno il peso maggiore di questi aumenti. Le stime indicano che quasi due terzi dell’aggravio complessivo ricadrà su queste imprese, già provate dalla pandemia e da una congiuntura economica difficile.