LONDRA, GRAN BRETAGNA – Il governo britannico, che il prossimo 21 marzo presenterà la finanziaria, sta valutando l’ipotesi di emettere titoli di stato a lungo termine – 100 anni e più – per sfruttare i bassi tassi d’interesse di cui può godere al momento. Stando a quanto riporta la BBC alcuni funzionari del Tesoro avrebbero paragonato l’operazione all’accensione di un mutuo a tasso fisso.
Nel caso in cui dovessero incontrare il favore degli investitori l’erario potrebbe risparmiare, dicono stime ufficiali, circa 20 miliardi di sterline nell’arco dei prossimi cinque anni grazie ai minori tassi d’interesse.
Detto questo, l’appetito per questo tipo di maxi-bond è tutto da verificare. “Una maturazione di 100 anni sarebbe troppo lunga per la maggior parte dei fondi pensione e noi crediamo che non sarebbero in molti ad acquistare questi titoli”, ha commentato Joanne Segars, amministratore delegato della National Association of Pension Funds (NAPF) – ovvero l’associazione dei ‘clienti naturali’ dei titoli di Stato britannici.
“I fondi pensioni hanno un orizzonte di lungo termine ma non così lungo. Quel che cercano sono titoli legati all’inflazione a 30, 40 e 50 anni e vorrebbero che il governo emettesse una maggior quantità di questi bond”. Ad ogni modo l’idea del prestito ‘perpetuo’ non è del tutto nuovo. Al momento, infatti, il Tesoro possiede nel suo portafoglio otto debiti di lungo termine il più anziano dei quali risale al 1853. In totale valgono 2 miliardi di sterline. L’ultimo bond ‘perpetuo’ è stato emesso per pagare i costi della prima guerra mondiale.