Generali, Bernheim si ribella: “Messo alla porta senza motivo”

Pubblicato il 8 Aprile 2010 - 23:12 OLTRE 6 MESI FA

Antoine Bernheim

«Quando uno, come è successo a me, viene messo alla porta da una magistrale colpo di mano, è tentato di rinunciare». Così il presidente di Generali Antoine Bernheim, in una intervista al vetriolo al quotidiano francese “Le Figaro”, risponde a una domanda su un suo orientamento ad accettare o meno la presidenza onoraria della compagnia dopo l’accordo raggiunto in Mediobanca per portare al vertice del Leone il presidente di Piazzetta Cuccia, Cesare Geronzi.

«Sinceramente non so ancora se accettare – prosegue Bernheim – Grazie a Mediobanca non sono neanche nella lista degli amministratori che verrà presentata all’assemblea del 24 aprile. Visto quel che io rappresento per la storia di Generali, trovo che questo sia un insulto. Al limite potrei accettare tale carica se fossi consigliere», aggiunge l’ex banchiere d’affari che ripete quanto già affermato nel 1999 all’epoca del suo primo allontanamento dal vertice di Trieste.

«La riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all’uomo». Quanto alla candidatura alla presidenza del Leone di Geronzi, Bernheim afferma: “sono allibito. Non è un assicuratore e ha sempre detto che non voleva quel posto”.