BRUXELLES – Ancora nessun accordo sulla nuova tranche di aiuti alla Grecia da 44 miliardi: a mettersi di traverso è sempre la Germania. I ministri delle Finanze della zona euro, riuniti la sera del 20 novembre, non hanno trovato un accordo su alcuni aspetti tecnici di una riduzione del debito pubblico greco. Atene dovrà attendere ancora almeno fino al 26 novembre per la nuova riunione dell’Eurogruppo, la terza in tre settimane.
Ma la Grecia avverte: senza un accordo è a rischio la stabilità della zona euro. Lo ha detto il premier greco Antonis Samaras, mettendo in guardia i partner europei e l’Fmi; ”I nostri partner e l’Fmi hanno il dovere di fare ciò su cui si sono impegnati”, ha detto Samaras.
I governi dell’eurozona concordano sul dare alla Grecia due anni in più per raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica fissati dai creditori internazionali, dal 2014 al 2016.
Il secondo pacchetto di aiuti deciso nei mesi scorsi dall’Eurogruppo (per 130 miliardi) prevede che entro la fine dell’anno la troika (Ue, Bce, Fmi) provveda a finanziare la nuova tranche da 44 miliardi. Il punto su cui si cerca l’intesa è quello sulla sostenibilità del debito, oggi al 160% del Pil e previsto al 190% nel 2014, che dovrebbe diminuire fino al 120% entro il 2020. Contrario ad una proroga della scadenza il Fondo monetario internazionale.
Nelle undici ore della riunione finita alle 5 di mattina, i ministri dell’eurozona hanno sondato varie opzioni: la riduzione dei tassi di interesse sulle obbligazioni e sulle linee di credito, l’allungamento delle scadenze obbligazionarie, la parziale cancellazione dei prestiti bilaterali alla Grecia. Ma l’accordo non è stato raggiunto.
“Abbiamo fatto progressi ma dobbiamo fare ancora un po’ di più”, ha ammesso il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, presente alla ruinione. “Abbiamo una serie di opzioni sul tavolo”, ha spiegato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, “Abbiamo discusso della questione molto intensamente, ma siccome i nodi sono molto complicati non siamo riusciti a trovare una intesa finale”.