BERLINO- La cancelliera tedesca Angela Merkel sta considerando l’introduzione di uno stipendio minimo e per la definizione di questo progetto avrebbe già ingaggiato un team di esperti: questo è quanto riportato dalle edizioni on-line dei giornali tedeschi “Die Welt” e “Bild”.
Mentre finora il partito della Merkel aveva sempre respinto la possibilità di un salario minimo generale, ora la cancelliera avrebbe chiesto a due rappresentanti di due diverse ali di partito di elaborare un piano comune con la collaborazione di sindacati e datori di lavoro.
Sembra perciò che quanto esplicitamente bocciato nel contratto di coalizione di due anni fa – “Noi rifiutiamo un salario minimo nazionale uniforme” – riscuota invece ora ampi consensi nella stessa coalizione di governo.
Il lunedì della scorsa settimana infatti, dopo la riunione del consiglio, tenutasi nella Konrad-Adenauer-Haus, sede della CDU, il presidente del partito democratico dei lavoratori Karl-Josef Laumann ed il vice-presidente e capogruppo parlamentare per le piccole e medie imprese Michael Fuchs si sarebbero incontrati ed avrebbero concordato sulla necessità di una commissione che stabilisca un limite minimo per i salari.
L’applicazione del limite minimo ai salari dovrà essere confermato dal governo federale e sarà valido per tutti gli ambiti di lavoro non regolamentati da contratti collettivi.