TOKYO – Il Giappone vuole prima conoscere i dettagli sulle mosse del fondo Salva-Stati Ue per poi decidere il ”ruolo da avere”. Lo apprende l’Ansa da fonti autorevoli che esprimono giudizi piu’ in linea con la prudenza della Cina che con quelli ‘netti’ del numero uno del Fesf, Klaus Regling, per il quale Tokyo continuera’ ad acquistare i bond.
La disponibilita’ c’e’, come gia’ spiegato dal premier Yoshihiko Noda nell’intervista di venerdi’ al Financial Times, ma prima di ogni via libera c’e’ la volonta’ di conoscere meglio i termini delle operazioni per stabilizzare la crisi del debito dell’Eurozona.
”Vorremmo maggiori sforzi dell’Ue e dell’area euro per allentare i timori sulla crisi tramite un approccio più forte e dettagliato: la cosa piu’ importante – aveva detto Noda – e’ assicurare che la crisi non contagi Asia o economia globale”. Altri potenziali investitori, come Brasile e Russia, hanno indicato la disponibilita’ a sostenere la zona dell’euro anche attraverso colloqui bilaterali con il Fmi. La missione di Regling a Tokyo, dopo la tappa di Pechino, cade a pochi giorni dal vertice dei leader del G20 che si terra’ in Francia, a Cannes, il 3 e il 4 novembre prossimi, e dal quale ci si aspetta il via libera a ”impegni definitivi per risolvere la crisi del debito di Eurolandia”. Il Giappone, allo stato, e’ gia’ il piu’ grande detentore di obbligazioni Efsf fuori dal blocco dell’Eurozona, con un impegno di 2,7 miliardi di euro circa a seguito della sottoscrizione del 20% delle tranche emesse a gennaio e giugno, rispettivamente, a favore di Irlanda e Portogallo.