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Gioco, sit-in dei lavoratori in Emilia Romagna contro il distanziometro: “Posti a rischio”

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(Foto d’archivio Ansa)

REGGIO EMILIA – I lavoratori del gioco protestano in Emilia Romagna contro le nuove norme regionali. Gli operatori hanno organizzato un sit-in per martedì 17 settembre davanti al Consiglio regionale per sottolineare come le norme regionali sul gioco imporranno la chiusura di molte attività a causa dell’applicazione del distanziometro.

“E’ una protesta che vuole mettere in evidenza i devastanti effetti della legge regionale dell’Emilia Romagna in tema di gioco – ha dichiarato ad Agimeg Stefano Sbordoni, segretario generale di Utis, il sindacato che ha organizzato la manifestazione – una legge che produrrà l’effetto contrario per il quale è stata emanata. Attraverso il distanziometro la ludopatia non solo non verrà debellata, ma addirittura potrebbe aumentare. Inoltre si cederanno spazi alle attività illegali. Come Utis siamo certi che la manifestazione vedrà protagonisti tanti lavoratori ed aziende che, dopo anni di attività legale e controllata, rischiano di vedere andare in frantumi anni di sacrifici”.

Per l’avvocato Francesco Modugno, che parteciperà al sit-in, “lo scopo della protesta è sensibilizzare istituzioni e politica sul problema della legge regionale dell’Emilia Romagna, che sta mettendo in ginocchio il settore del gioco legale. Stiamo raccogliendo il grido di dolore di imprese e lavoratori che a breve saranno costretti, ove possibile, a delocalizzare la propria attività. Tuttavia – afferma Modugno – a seconda della disponibilità del territorio e della sua mappatura non tutte le agenzie potranno riallocarsi, alcune dovranno chiudere per sempre e licenziare i lavoratori. E’ una situazione drammatica, per questo serve sensibilizzare la politica e riaprire il dialogo, sperando che si possa fare un passo indietro.

Ribadendo un concetto espresso in passato dal il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, Modugno ha voluto rimarcare che “il gioco è legale e il problema non può essere ignorato da regione ed enti locali, anche perché per ogni impresa legale che sparirà ne nascerà una illegale. Il distanziometro non ha un effetto deterrente sul giocatore patologico, ma solo un effetto espulsivo per le sale da gioco legali che dovranno riallocarsi”. (Fonte: Agimeg)

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