Giorgio Squinzi: "Applicare agli statali la riforma del lavoro"

ROMA, 24 MAR – Bene la riforma del lavoro, purche' sia applicata anche agli statali, ma occorre andare oltre l'articolo 18 perche' a bloccare il Paese sono soprattutto burocrazia e mancanza di infrastrutture. E' la linea di Giorgio Squinzi, leader designato di Confindustria, che in diverse interviste – su Repubblica, Sole 24 Ore, La Stampa, Corriere della Sera – interviene sul tema del mercato del lavoro e auspica il recupero di Fiat in seno a Confindustria.

L'imprenditore sottolinea che la 'posizione' di Viale dell'Astronomia sui provvedimenti del governo fino al momento del suo insediamento a fine maggio sara' solo quella di Emma Marcegaglia, ma precisa che la sua linea ''sara' nel segno della continuita'''. Per ora Squinzi si dice ''favorevole al nuovo assetto ipotizzato'' per la riforma del mercato del lavoro, ''compresa l'applicazione ai lavoratori pubblici'' anche se, sottolinea, a suo avviso non e' ''l'articolo 18 a fermare lo sviluppo del Paese'' ma si dovrebbe piuttosto lavorare su ''burocrazia, costo dell'energia, mancanza di infrastrutture''. Marchionne? ''E' lui – spiega – che ha dichiarato che se non avesse vinto Alberto Bombassei sarebbe rimasto fuori. Mi giungono ora segnali che vorrebbe incontrarmi. Io sono il presidente di tutti ed e' molto importante riavere con noi la piu' grande industria manifatturiera italiana''.

Il successorie di Emma Marcegaglia non teme i contratti collettivi: ''Ne ho firmati sei da presidente di Federchimica – dice – e non ho avuto neanche un'ora di sciopero. Credo molto nel confronto condiviso''. La Cgil, prosegue, ''era sempre coinvolta e per altro era anche una delle parti piu' ragionevoli''. A proposito della 'corsa' con Bombassei, Squinzi aggiunge che Confindustria si ''ricompattera''': ''per me hanno votato Milano, l'Emilia, la Toscana, Roma. I veneti si sono mossi a modo loro ma in generale direi che ho preso voti ovunque''.

Gestione cookie