L’INPS promette incrementi negli assegni allo scattare di una determinata data: gli aumenti previsti arrivano a 130 euro.
Degli aumenti lordi negli assegni sono già scattati il primo gennaio 2024 per ciò che concerne i trattamenti previdenziali. L’incremento pari a 130 euro è dipeso dalla rivalutazione delle pensioni INPS in base all’inflazione. Con il tasso di rivalutazione del 5,4%, chi percepisce fino a quattro volte la pensione minima ha potuto dunque cominciare a incassare un assegno sensibilmente più alto. Ma, al di là della rivalutazione connessa all’inflazione, l’INPS ha concesso anche un altro aumento.
L’incremento riguarda una differente prestazione, formalmente scollegata dalla pensione. Non si tratta dunque dell’effetto di una rivalutazione, ma di un accrescimento di un beneficio economico che scocca in una determinata data. Il contributo in grado di aumentare riguarda l’assegno di inclusione.
Governo Meloni ha introdotto l’assegno di inclusione con la fine del reddito di cittadinanza. La nuova misura, entrata in vigore il primo gennaio 2024, che è stata presentata come l’attuazione di un nuovo sussidio dedicato alle fasce deboli della popolazione e declinato attraverso criteri più mirati e sostenibili. In pratica, col passaggio del RdC all’AdI si è ridotto il bacino dei destinatari e, nella maggior parte dei casi, sono anche diminuiti i soldi concessi dall’INPS.
Il nuovo Governo ha voluto tagliare gli aiuti generalizzati. Per questo, i beneficiari dell’AdI devono rispettare requisiti più stringenti. In questo senso, l’aiuto è fornito solo ad alcune categorie specifiche: agli over 67, ai nuclei familiari con minori e alle persone con disabilità o in condizioni di evidente svantaggio.
Il sostegno economico introdotto dall’esecutivo per contrastare la povertà e l’esclusione sociale rivela dunque requisiti molto più stringenti rispetto al RdC e importi leggermente più bassi. L’importo massimo che una persona può ricevere è di 6.000 euro all’anno, quindi 500 euro al mese.
Oggi, anche la pensione di cittadinanza è stata dunque sostituita dall’AdI. Per gli over 67 anni, l’assegno concesso dall’INPS con l’AdI può però essere leggermente più cospicuo rispetto alle cifre standard: l’aumento previsto arriva fino a 130 euro. Si può dunque arrivare fino a 630 euro al mese allo scattare dei 67 anni di età.
L’aumento è ovviamente pensato per garantire un maggiore supporto economico a una categoria maggiormente fragile. E non è tutto. Per i nuclei familiari dove tutti i componenti hanno un’età pari o superiore ai 67 anni sale anche la soglia reddituale annuale. Se per ottenere l’AdI occorre avere un ISEE sotto i 6.000 euro, per le famiglie over 67 la soglia sale a 7.560 euro. In questo modo si può arrivare ai 630 euro al mese.
Inoltre, se il beneficiario vive in affitto e ha un contratto regolarmente registrato, può anche integrare l’assegno di inclusione con un ulteriore importo destinato al coprire parte delle spese di locazione. L’aiuto aggiuntivo è pari a 150 euro al mese. In questo modo si possono avere fino a 780 euro.
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