Il rapporto annuale dell’OCSE “Education at a Glance 2024” dipinge una situazione difficile per gli insegnanti italiani. Tra il 2015 e il 2023, gli stipendi minimi dei docenti della scuola secondaria inferiore con 15 anni di esperienza sono cresciuti solo dell’8%, ma gran parte di questo incremento è stato assorbito dall’aumento del costo della vita. In termini reali, tenendo conto dell’inflazione, gli stipendi sono in realtà diminuiti del 6%, mentre negli altri paesi con dati disponibili gli stipendi sono aumentati in media del 4%.
Ore di insegnamento e rapporto studenti-insegnanti
Il numero di ore di insegnamento annue degli insegnanti italiani della scuola secondaria inferiore è 626 ore, inferiore alla media OCSE di 706 ore. Tuttavia, il rapporto studenti-insegnanti in Italia è più favorevole: ci sono 11 studenti per insegnante nella scuola primaria e secondaria inferiore e 10 nella secondaria superiore, rispetto alle medie OCSE che sono di 14 studenti nella primaria e 13 nella secondaria. Questo dovrebbe consentire agli insegnanti di dedicare più tempo individualmente agli studenti, ma implica una maggiore spesa pubblica per il personale scolastico.
Età avanzata degli insegnanti italiani
Un altro punto critico è l’età avanzata del corpo docente italiano: il 53% degli insegnanti ha più di 50 anni, molto al di sopra della media OCSE del 37%. Questo solleva preoccupazioni per il futuro ricambio generazionale nel settore educativo italiano.
Critiche sul mancato adeguamento salariale
Le organizzazioni sindacali, tra cui la Gilda degli Insegnanti, hanno reagito con preoccupazione a questi dati. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, ha evidenziato che l’aumento salariale del 5,8% previsto per il triennio 2022-2024 è largamente insufficiente rispetto all’aumento medio del 28% delle retribuzioni degli insegnanti europei. Di Meglio ha descritto l’aumento come un “miraggio”, in quanto gli insegnanti italiani continuano a essere tra i meno pagati dell’area OCSE.