Sempre più italiani ricorrono ai buoni postali per far fruttare i propri soldi nel breve periodo e con il rischio più basso oggi disponibile sul mercato.
I buoni postali sono affidabili come i Bot, ma posso rendere fino a tre volte di più. Non è un caso che negli ultimi mesi ci sia stata una vera e propria corsa a investire i propri soldi in buoni postali, tanto che le sottoscrizioni di questo “posto sicuro” dove parcheggiare i soldi in tempo di crisi sono aumentate del 50 per cento in sei mesi, dai 4,5 miliardi del primo semestre 2008 ai 6,8 del primo semestre di quest’anno.
Il successo dei buoni postali è dato dal fatto che, pur subendo un abbassamento delle remunerazioni come per i Bot, dovuto al forte calo dell’inflazione, a differenza dei titoli di Stato, non hanno nessun costo aggiuntivo. Un risparmio che si fa sentire soprattutto sui bassi livelli dei tassi a breve scadenza.
I buoni del Tesoro a sei mesi ora rendono al netto il 0,22 per cento. I Buoni postali fruttiferi di nuova emissione, invece, rendono al sottoscrittore lo 0,66 per cento.