Goldman Sachs, per i manager 22 milioni di dollari dalle stock options

Il presidente di Goldman Sachs Gary Cohn (Foto Lapresse)

NEW YORK – Lavorare a Goldman Sachs può essere duro, ma di certo si viene pagati bene. Ne sanno qualcosa i tre dirigenti a capo della banca d’affari americana, il direttore finanziario David Viniar, il presidente Gary Cohn e l’amministratore delegato Lloyd Blankfein. Loro tre hanno guadagnato in stock option rispettivamente 2,3 milioni di dollari, 1,9 milioni e 3,1 milioni.

I dati vengono dal Wall Street Journal, che quantifica in 21,8 milioni di dollari i soldi intascati dai trenta manager di Goldman Sachs esercitando opzioni e vendendo le proprie quote nei giorni appena prima che la banca presentasse i risultati del terzo quadrimestre, lo scorso ottobre.

Le azioni scadranno a fine novembre e varranno molto, considerato che il prezzo delle azioni di Goldman è aumentato del 50% rispetto a quando le azioni sono state emesse, nel 2002.

Il maggior guadagno l’ha portato a casa Michael S. Sherwood, vice presidente di Goldman e primo manager dell’azienda in Europa. Sherwood ha incassato 5,2 milioni di dollari esercitando l’opzione di vendita delle sue azioni Goldman.

Se non si tratta di cifre da capogiro per Wall Street, sono però un segno del potere crescente di Goldman tra le aziende americane. E c’è chi vede le vendite delle azioni come la rivelazione di un problema che colpisce i profitti di Goldman e il prezzo delle azioni.

Con la crisi molte banche e aziende hanno rimpiazzato i bonus in contanti con partecipazioni azionarie che sarebbero maturate dopo un tot di anni. Ma adesso questo sistema è diventato raro perché i prezzi delle azioni sono volatili, e quindi rendono le azioni meno appetibili sul mercato.

Ma quel che è evidente è che tutt’oggi i dirigenti di Goldman si ritrovano con degli ottimi guadagni dalle stock options.

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