ROMA – Grecia. Bini Smaghi: “Rischio voto sottovalutato. Con default Italia perde 20 mld”. “Se il governo che uscirà dalle urne greche a fine gennaio metterà in atto le misure annunciate (lo ha fatto Tsipras, favorito nei sondaggi), inclusa la ristrutturazione del debito e l’aumento della spesa pubblica, la rete di salvataggio creata negli ultimi anni in Europa rischia di saltare, facendo precipitare il continente in una nuova crisi profonda”.
E’ di questa idea Lorenzo Bini Smaghi, in un intervento sul Corriere della Sera. Questo perché, spiega l’economista, le due “reti di protezione”, il Fondo salva Stati e l’Omt (Outright monetary transactions: l’acquisto di titoli di Stato di Paesi dell’eurozona sul mercato secondario), “non possono essere usate nei confronti di un Paese come la Grecia, e rischiano addirittura di sfaldarsi”.
Il motivo è che circa l’80% del debito greco è detenuto dagli altri Paesi europei, dal Fondo salva Stati e dal Fmi, il resto è nel bilancio della Bce, delle banche greche e solo in minima parte dei creditori privati. Quindi, il taglio del debito greco “si tradurrebbe in un trasferimento di risorse in via definitiva da parte degli altri Stati e in un pari aumento del loro debito netto (per l’Italia fino a 20 miliardi di euro)”.
E a cascata in una “serie di problemi”: “L’efficacia del Fondo salva Stati verrebbe seriamente ridimensionata” e nel board della Bce si rafforzerebbe la posizione di chi si oppone all’acquisto di titoli di Stato che non hanno il rating più alto. Motivo per cui l’idea che il rischio di contagio sia contenuto “è una illusione”.
I commenti sono chiusi.