Grexit: Borse mondiali nel panico, listini ko. Alta tensione sullo spread

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2015 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Grecia: Borse mondiali nel panico, listini ko. Ma lo spread non spaventa

Grecia: Borse mondiali nel panico, listini ko. Ma lo spread non spaventa

ROMA –  Le Borse hanno reagito male alla rottura fra Grecia e creditori (Ue, Fmi, Bce): la chiusura delle banche e della Borsa e le restrizioni (massimo 60 euro si possono ritirare al giorno agli sportelli) è la risposta del governo  Tsipras che ha accusato i governi dell’Unione di ricattare la democrazia greca e che tuttavia rassicura sul pagamento di stipendi e pensioni. Domenica prossima 5 luglio, intanto, la parola passa al popolo greco convocato da Tsipras per un referendum sull’accordo.

Oggi scade anche il programma di salvataggio della Bce che assicura la liquidità alle banche greche: con la rottura non c’è stata la proroga attesa, la Bce ha deciso di non  procedere con l’incremento della linea di liquidità. Lo spread, il differenziale tra Btp e Bund tedesco, dopo un’ iniziale preoccupante risalita a 200 punti si è stabilizzato intorno a quota 150. Venerdì era a 123 punti.

Giù le Borse europee e asiatiche. Confermano il calo i futures sull’Europa a seguito della rottura del tavolo sulla Grecia. I contratti sui listini continentali cedono in media il 4,44%, dopo essere arrivati a perdere quasi il 6%, mentre la Borsa di Atene oggi sarà chiusa.

Milano cede il 4%. Negativi anche i futures su Wall Street (1,3% circa). Sospensioni a raffica in Piazza affari, che però risale dai minimi di circa mezzo punto percentuale (Ftse Mib -4,45% a 22.742 punti). Dopo mezz’ora di scambi risultano congelate per eccesso di volatilità Unicredit (-7,89% teorico) e Intesa (-5,8% teorico) insieme a Tod’s (-6,3% teorico).

Avvio di settimana da brivido anche per le Borse di Asia e Pacifico, schiacciate tra la paura per la Grecia e il declino del Giappone (-2,2% la produzione industriale in maggio), mentre la Cina si prepara a tagliare i propri tassi d’interesse per far fronte ad una crescita inferiore alle stime.

Dietrofront dello spread. Dopo una partenza in cui ha toccato quasi quota 200 punti sui timori dell’uscita della Grecia dall’euro, ora il differenziale torna a 153 punti mentre il rendimento espresso è pari a 2,39%.