Grecia, negoziato sul filo del rasoio

Pubblicato il 4 Febbraio 2012 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – Tutto deve essere risolto entro domenica sera, ma il negoziato corre ''sul filo del rasoio'': cosi' il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos definisce la complicata doppia partita che il governo di Atene gioca da un lato contro i suoi creditori privati e dall'altro con la troika Ue-Bce-Fmi. E mentre l'Eurozona ''ha perso la pazienza'' con la Grecia, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker prevede un default sicuro se non fa subito quello che l'Europa le chiede.

Dopo 14 ore di trattative con la troika, che vuole impegni sulle riforme, il governo non ha ancora sciolto nodi cruciali per gli ispettori internazionali come l'abbassamento dei salari minimi e il taglio delle tredicesime anche nel privato, e le pensioni complementari, punti su cui i sindacati non intendono cedere e le parti politiche sono lontane dall'accordo. Il premier Lucas Papademos vedra' i capi partito domani, per cercare il loro sostegno.

La troika vuole tagli extra pari all'1% del pil – circa due miliardi di euro – quest'anno, inclusi tagli a difesa e sanita'. Senza un impegno scritto su tagli e riforme, Ue-Bce-Fmi non concederanno i nuovi aiuti da 130 miliardi di euro. ''Se non mette in atto le riforme, non puo' aspettarsi la solidarieta' dergli altri Paesi'', ha detto oggi Juncker, paventando un'insolvenza a marzo, quando cioe' Atene dovra' rimborsare 14,5 miliardi di euro di bond in scadenza.

La partita con gli investitori privati invece sembra vicina alla conclusione, anche se un annuncio ufficiale ancora non c'e'. Ma domani i negoziatori privati tornano ad Atene, mossa che lascia pensare ad un accordo vicino. ''Siamo stati molto generosi con Atene'', ha detto il presidente dell'Institute of international financing (Iif), Joseph Ackerman, auspicando che i creditori pubblici facciano lo stesso, ovvero aiutino ulteriormente la Grecia accettando perdite sui loro bond. Una discussione gia' in corso, ma che per ora non trova sostenitori nemmeno alla Bce che pure e' stata chiamata in causa proprio dalla Grecia.

''Il confine tra il corretto completamento delle procedure e un impasse e' molto sottile, e i ministri dell'Eurozona non hanno piu' pazienza'', ha detto Venizelos, al termine dell'Eurogruppo telefonico di oggi. I ministri dovrebbero tornare a vedersi mercoledi', se l'accordo con i privati e quello con troika saranno fatti in tempo.