ROMA – Grecia: piano da 12 miliardi, aumento Iva ma isole escluse. Il crollo del Pil. “Le misure da 8 miliardi di dollari che la Grecia ha presentato per il 2015 e 2016 devono essere elevate a 12 miliardi”: è il punto più qualificante della nuova proposta di accordo fatta dal governo greco che comprende anche una stretta sulle pensioni, secondo le indiscrezioni del quotidiano Kathimerini.
Nella tarda serata del 9 luglio le proposte del governo greco sono state ricevute dall’Eurogruppo e le riforme proposte saranno prese in esame dall’ex Troika.
Nel piano di riforme utile a garantirsi il terzo salvataggio dallo scoppio della crisi, secondo invece un altro giornale (Naftemporiki), c’è l’aumento della tassazione per le aziende (dal 26 al 28%), dell’Iva sui beni di lusso dal 10 al 13% (con aliquota al 23% per alimenti, ristoranti, trasporti e alcuni servizi sanitari), sugli alberghi dal 6,5 al 13% . Sarebbero escluse tuttavia le isole, come preteso invece dai creditori.
Nel piano governativo attira l’attenzione il report sul disastroso stato dei conti attuale: a fronte di una crescita preventivata dello 0,5% nel 2015, il Pil si contrae del 3%, a causa delle incertezze e turbolenze della congiuntura economica. Ciò che appare inevitabile è l’accorpamento dei maggiori istituti di credito greci (modello Cipro) che da 4 passeranno a 2, misura obbligata ma di difficile esecuzione perché significa il sacrificio di tanti posti di lavoro.