Grecia, Tsipras chiede 7 miliardi ma piano non c’è. Merkel: Basta, non si può trattare così

Grecia, Tsipras chiede 7 miliardi ma piano non c'è. Merkel: Basta, non si può trattare così
Foto d’archivio

ATENE – Il premier greco Alexis Tsipras chiede 7 miliardi di euro per fare fronte ai debiti in scadenza, ed evitare il default. Ma un vero piano in realtà non c’è. Non è infatti chiaro quali siano le misure di ristrutturazione del debito che ha in mente Atene. E così i ministri Ue si irritano ulteriormente con Tsipras e la Merkel di fatto chiude a ogni possibile trattativa: “Mancano ancora le basi per negoziare sulla Grecia”, dice la cancelliera tedesca arrivando all’Eurosummit a Bruxelles. “Non abbiamo settimane ma giorni per trovare un accordo con la Grecia. Vediamo cosa ha da dire il primo ministro greco”, ha aggiunto Merkel.

Eppure quella di oggi (martedì 7 luglio) doveva essere la giornata decisiva per la ripresa della trattativa dopo il referendum di Atene. Nonostante le aperture della Commissione Europea che, come ha detto martedì mattina il suo presidente Jean Claude Juncker farà di tutto per evitare la Grexit (ma non può assicurarlo, se la Grecia non collaborerà: così si è espresso il vicepresidente Valdis Dombrovskis), la strada per Atene è ancora in salita. “Chi conosce i Trattati Ue sa che il taglio del debito è vietato” ha poi chiuso il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble.

Nel pomeriggio, a Bruxelles, si è tenuto l’Eurogruppo: ma il nuovo ministro delle finanze greco Euclid Tsakalotos si è presentato senza proposte alla riunione, suscitando l’ira di alcuni dei ministri europei presenti al meeting. Lo riporta il Financial Times che cita anche un funzionario europeo secondo cui la delegazione greca intende presentare proposte nuove mercoledì. La plenaria dell’Europarlamento è prevista per mercoledì mattina, fa sapere il presidente Schulz, che ha invitato Tsipras a partecipare. Lo stesso Tsipras avrà un incontro riservato con Merkel e Hollande prima dell’Eurosummit.

Fonti di stampa tedesca parlano di un piano “del tutto simile a quello rifiutato prima del referendum (cioè quello proposto da Juncker il 26 giugno scorso)”, scrive il giornale Suddeutsche Zeitung che ha potuto visionare il documento. Secondo il quotidiano, le modifiche riguardano le aliquote Iva “scontate” per le isole che il governo Tsipras vuole ora mantenere così come quella al 13% per il settore della ristorazione che doveva essere aumentata al 23%. La Grecia vuole, inoltre, limitare il taglio alle spese per la difesa e rinviare a tempi più lunghi l’eliminazione del sussidio di solidarietà concesso alle pensioni sociali che doveva essere eliminato, secondo il piano presentato da Bruxelles e respinto al referendum, in modo progressivo da qui a fine 2019.

Nel frattempo nel corso dell’ultimo fine settimana in Grecia migliaia di lavoratori sono stati licenziati o sospesi fino a quando la situazione politica ed economica del Paese non sarà più chiara. “Stimiamo che circa 40.000 persone se ne siano andate negli ultimi giorni da quando molti cantieri hanno chiuso i battenti provocando licenziamenti e sospensioni del personale”, ha spiegato Zaccaria Athoussakis, presidente della Sate, l’agenzia che rappresenta le medie e grandi imprese di ingegneria civile.

 

 

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