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Green Pass rivolta dei porti, si iscrive solo Trieste. Problema vero: quello autisti dei Tir

di Riccardo Galli |14 Ottobre 2021 16:10

Green Pass rivolta dei porti, si iscrive solo Trieste. Problema vero: quello autisti dei Tir FOTO ANSA

Green Pass rivolta dei porti, portuali uniti tutti nella lotta al Green Pass, portali avanguardia e cuore e mani di ferro dei lavoratori “Green Pass no pasaran”. Uno legge i giornali, guarda la tv e immagina sia ormai successo qualcosa di cui non si è accorto: il passaggio più o meno in blocco di una categoria di lavoratori al sentire No Vax o almeno alla militanza No Green. Poi quello stesso cittadino informato della rivolta dei portuali contro il Green del governo (ma a questo punto l’uno iniziale si è ridotto se va bene a un decimo di uno) si chiede: ma perché proprio i portuali? Qual è la particolare condizione-avversione dei portuali contro il Green Pass? La domanda, qualora venga posta, non ha risposta. Perché la particolare condizione-avversione non c’è. Come non c’è la rivolta dei portuali tutti. Rivolta alla quale, alla vigilia, si è iscritto solo il porto di Trieste, o meglio un folto gruppo dei lavoratori del porto di Trieste.

Da Gioia Tauro a Civitavecchia, da Genova a Livorno…

Dagli altri porti italiani alla vigilia del primo giorno di Green Pass non arrivano annunci e minacce di blocco se governo non revoca Green Pass. A domanda le autorità portuali e le organizzazioni dei lavoratori rispondono che ci sarà qualche inevitabile problema, che ci sarà da organizzare controlli, che ci sarà chi avrà voglia e bisogno di tamponi e che, certo, c’è un po’ di addetti non vaccinati (tra il 10 e il 15 per cento). Ma blocco e rivolta proprio no.

E allora perché Trieste e solo Trieste? Perché il sindacato irremovibile nella richiesta a Roma e al suo governo di rimangiarsi il Green Pass ha una sua specificità: l’indipendentismo e il sogno-obiettivo di una extra territorialità di Trieste appunto. Extra territorialità rispetto ovviamente a Roma. La lotta contro il Green Pass è anche la lotta contro Roma e la rivendicazione di chi comanda in terra (porto) triestini. Interessante e curioso il caso geopolitico triestino ma molto difficilmente sarà l’innesco della rivolta dei porti e dei portuali d’Italia.

Tir, consegne, trasporto merci

Qui invece l’obbligo di Green Pass si innesta su una situazione e settore già in affanno. Le linee logistiche del traffico e consegna merci sono sottoposte a stress da quando sono aumentati i volumi dello e-commerce. Molti autisti sono stranieri, provenienti da paesi a basso tasso di vaccinazione (est europeo) quindi non vaccinati o vaccinati con Sputnik. Queste linee logistiche già sottoposte a tensione possono sfilacciarsi dovendo farsi carico del Green Pass. Sfilacciarsi, non collassare: Natale senza regali perché Babbo Natale non ha il Green Pass è impasto di titolo ad effetto e battuta amara. Ma non è la realtà.

Ultimo e davvero ultimo…

Lo sciopero mascherato degli irriducibili e opportunisti al tempo stesso. Già sentita non poche volte: tra ferie, permessi e malattie arrivo a Natale…Non proprio così ma non manca chi per eludere, aggirare vaccini e Green Pass e sanzioni per non averlo, dribbla il lavoro con la mossa delle ferie, dei permessi o dei certificati medici. L’ultimo dei fenomeni che domani sapremo quanto grandi o meno e l’ultimo, davvero, degli espedienti.

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