Gli sforzi diretti a por fine ad una serrata disputa sull’evasione fiscale con Washington ha incontrato martedi un grosso insuccesso quando i parlamentari svizzeri hanno bloccato un trattato che avrebbe visto la maggior banca svizzera concedere il diritto per gli Stati Uniti di esaminare migliaia di conti di clienti americani.
Il governo di Washington e il governo svizzero nell’agosto scorso avevano faticosamente concretizzato un trattato per risolvere la lunga disputa riguardo al possibile ruolo della UBS AG nell’aiutare cittadini americani ad evitare le tenaglie del fisco Usa.
Ma 104 parlamentari della Camera Bassa, in parte nazionalisti, in parte di sinistra, hanno votato contro l’accordo, mentre solo 76 hanno votato a favore, dopo che gli emendamenti da aloro presentati non sono stati accettati. Sedici parlamentari si sono astenuti.
Il governo e i principali gruppi industriali svizzeri si erano fatti in quattro per convincere i parlamentari a firmare il trattato al fine di evitare danni per l’economia nazionale, che è largamente dipendente dall’industria bancaria.
”Con la sua negativa decisione – ha affermato la Swiss Banker Association – la Camera Bassa ha sfortunatamente fatto un disservizio all’immagine della Svizzera come centro finanziario ed economico’.
L’Associazione ha sollecitato i parlamentari a cambiare idea ed approvare il trattato, affermando che in caso contrario ”ne risentirebbero ancor più le importanti relazioni bilaterali tra la Svizzera e gli Stati Uniti”.