I prezzi delle banane saliranno con l’aumento delle temperature, causa il calo della produzione mondiale, effetto indesiderato e fastidioso del clima che cambia. Il cambiamento climatico e il diffondersi sempre più rapido di malattie impatta sulla produzione agro-alimentare. In particolare, ha detto Pascal Liu, economista senior presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, a BBC News, nel prossimo futuro, il costo delle banane è destinato ad aumentare a fronte di un raccolto sempre più scarso.
Si è tenuto a Roma il World Banana Forum, gruppo di riunione permanente delle Nazioni Unite, che ha affrontato con tutti gli attori interessati il tema della produzione e del commercio sostenibile di questo frutto, che è tra i prodotti agricoli più venduti al mondo.
In Italia vengono importate circa 777 mila tonnellate per un valore di quasi 510 milioni di dollari.Nel Regno Unito, altro grande importatore, non solo alcuni negozi hanno registrato carenza del prodotto ma la stessa difficoltà si è registrata anche nella grande distribuzione.
Secondo Dan Bebber dell’Università di Exeter, studioso di sistemi agricoli-industriali sostenibili, per ora i consumatori non hanno percepito le difficoltà anche perché il Regno Unito ha maturato un’importante esperienza nella catena di approvvigionamento da riuscire a tamponare questo tipo di problemi. Ha spiegato a BBC News che i centri di maturazione possono accelerarne o rallentarne il processo e questo aiuta nei periodi cosiddetti fluttuanti.
C’è però la consapevolezza che se si può agire rispetto ad eventi meteorologici di breve durata quando ci si interfaccia con le minacce derivanti dal riscaldamento del pianeta e dalle malattie conseguenti, l’impegno si allarga dalla catena agricola-industriale-distributiva e deve coinvolgere altri soggetti, anche istituzionali.
Al World Banana Forum Pascal Liu ha richiamato l’attenzione sui cambianti climatici sottolineando come le banane siano sensibili agli aumenti di temperatura che in alcune zone potrebbero addirittura spazzare via le coltivazioni.
Grande apprensione è anche il conseguente diffondersi di malattie come la Fusarium Wilt TR4, un’infezione fungina che dall’Australia e dall’Asia si è spostata in Africa e ora in Sud America. Il fungo è mutato fino a minacciare la Cavendish, la varietà di banana preferita al mondo.
Le spore di questo micidiale fungo sono resistenti e si diffondono anche attraverso inondazioni o forti venti e quando una piantagione è infetta, è molto difficile estirparlo.
Cambiamenti climatici, malattie, sostenibilità della produzione, carenza di prodotto sono aspetti fondamentali del problema ai quali però vanno aggiunti l’aumento dei costi dei fertilizzanti, dell’energia e dei trasporti e la carenza di lavoratori. Una miscela esplosiva di nodi da affrontare che inciderà comunque sulla disponibilità e sul prezzo al consumo.
Il grande tema della sostenibilità, dibattuto anche all’incontro di Roma, ha registrato l’interesse sempre più esteso dei consumatori per acquisti di banane ed altri prodotti di base coltivati in modo sostenibile. Questo per i coltivatori di banane significa non solo rendere più ecologici i loro mezzi di produzione ma anche preventivare il costo di esaminatori indipendenti per certificare la loro merce.
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