ROMA – La nuova super-Imu, che sostituisce l’Ici, colpirà anche le prime case e relative pertinenze, box, cantine ecc. Saranno ampiamente rivalutati gli estimi catastali, del 60%, ma solo per calcolare la base imponibile dell’Imu, quindi escludendo dall’adeguamento l’imposizione Irpef (cioè sugli immobili che non siano abitazione principale) e le compravendite. Sulla prima casa l’aliquota sarà dello 0,4%, mantenendo una certa discrezionalità da parte dei Comuni che possono ridurla. Dalla seconda casa in poi l’aliquota è fissata allo 0,76%. A 200 euro è fissato il livello di detrazione sull’Imu per la prima casa. La discrezionalità dei Comuni è compresa tra il 2 per mille sulla prima casa e del 3 per mille sulle seconde e oltre.
Quanto si pagherà in concreto? A grandi linee si può riassumere: sulla prima casa si pagherà un po’ meno di quanto era previsto fino alla soppressione dell’Ici, dalle seconde case in su si pagherà sensibilmente di più. Il Corriere della Sera fa l’esempio di un trilocale in una zona semicentrale di Milano. Chi vi risiede (abitazione principale) potrebbe trovarsi a pagare l’anno prossimo da un minimo di 213 euro a un massimo di 1038 euro in più. Se nella stessa abitazione non vi risiede non pagherà più 645 euro come quest’anno, ma dovrà pagare da un minimo di 949 euro a un massimo di 2188 euro. In questa fascia si registra l’aumento più forte, fino al 75%.