ROMA – Tornerà l’Ici sulla prima casa: Monti ne ha parlato già nel discorso con cui si è presentato ai senatori in Aula prima del voto con cui ha incassato la fiducia. Per Monti l’esenzione dell’Ici sulla prima casa voluta dal Governo Berlusconi rappresenta un’anomalia, in questo concordando in pieno con le valutazioni espresse dalla Banca d’Italia. Quindi il nuovo esecutivo punterà “a riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare”, troppo basso rispetto al contesto europeo.
La rimodulazione del fisco sulla casa sarà contenuta nel capitolo più generale della riforma del fisco federale. L’Ici sarà ricompresa nella Imu, la nuova tassa municipale sugli immobili, oggi limitata solo alle seconde case e che verrà estesa alle prime. L’imu sarà integrata dalla Res, la tassa unica sui servizi comunali, dall’illuminazione alle strade. Sarà del 2 per mille (sulla rendita catastale) e peserà su proprietari e affittuari. Infine, è probabile che si imporrà una rivalutazione delle rendite catastali, con un rincaro compreso tra il 10 e il 20%, contro il 5% attuale. La Cgia di Mestre ha calcolato l’impatto sulle famiglie dell’intero pacchetto: un costo per un’abitazione media calcolabile tra i 600 e i 1200 euro a famiglia. Il gettito complessivo atteso dall’esecutivo è compreso tra i 3 e i 6 miliardi. Molto dipende dalla rivalutazione di cespiti: Tremonti aveva calcolato in 3,5 miliardi la stima di un ritorno dell’Ici sulla prima casa.
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