Cresce il numero dei minori in povertà assoluta: secondo le ultime rilevazioni, nel Sud Italia il 15% dei bambini affronta la vera miseria.
1,29 milioni. Questo è il numero relativo al 2023 dei minori che versano in condizioni di povertà assoluta. Cosa significa? Che crescono in famiglie che non riescono a permettersi i beni e i servizi essenziali per una vita dignitosa, visto che la spesa mensile per consumi è pari o inferiore al valore statisticamente considerato bastevole a sopravvivere in un determinato contesto. L’ISTAT ha dedicato più volte spazio al tema, stabilendo anche il calcolo utile a determinare la cosiddetta soglia della povertà assoluta.
Tale soglia (anche se sarebbe più giusto parlare al plurale, dato che diversi sono i contesti e le contingenze) rappresenta quindi il valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia per emanciparsi dal pericolo di gravi forme di esclusione sociale, sempre nel contesto di riferimento.
In tal senso le soglie vengono definite in base all’età e al numero dei componenti della famiglia, alla Regione e alla tipologia del Comune di residenza. Essere poveri a Milano non è la stessa cosa che esserlo in provincia di Enna. I calcoli dell’ISTAT per il 2023 rivelano per esempio che a Milano il reddito minimo per non definirsi poveri per una famiglia composta da due genitori e un bambino è pari i 2.700 euro al mese circa. Per un single, invece, è di 1.217,63. In un piccolo Comune dell’entroterra siciliano, la famiglia con un bambino cede alla povertà sotto la soglia dei 1.500 euro circa. Quanto al single, per non dirsi o sentirsi un miserabile, gli “bastano” 780 euro circa.
Bambini del Sud e miseria: 15% versa in condizioni di povertà assoluta
Nel 2023 hanno vissuto in condizione di povertà assoluta più di 2,2 milioni di famiglie. Cioè l’8,4% sul totale delle famiglie residenti, (un valore più o meno stabile rispetto al 2022). Ciò significa che le difficoltà economiche coinvolgono quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, anche qui più o meno come nell’anno precedente).
Cresce però il dato relativo ai minori. Se 1,29 milioni di bambini vivono in povertà significa che il 13,8% della popolazione minorile, secondo l’ISTAT, è in evidente stato di difficoltà. Si tratta del valore più elevato dal 2014 a oggi. E ovviamente l’incidenza varia sul territorio nazionale. Il dato è pari al 12,9% nel Nord. Mentre nel Sud è il 15,5% dei bambini a dover aver a che fare con la miseria.
Le persone più colpite dalla povertà membri di famiglie straniere con minori. Per i nuclei familiari formati solamente da italiani l’indice si attesta all’8,2%. E, invece, arriva al 41,4% per chi non gode di cittadinanza italiana. In tutto sono 5,7 milioni le persone che in Italia vivono in povertà assoluta nel 2023. E, analizzando i dati, si è scopre che i poveri rappresentavano il 14,7% della popolazione nel 2022, mentre oggi sono il 16,5%. Il dato più grave è che il peggioramento delle condizioni economiche colpisce maggiormente i minori, gli stranieri e le aree del Mezzogiorno, ovvero i soliti svantaggiati.