Il 15 novembre 2024 cade una scadenza molto importante per chi vuole risparmiare in qualche modo sul canone RAI.
Nonostante le aspettative, il Governo Meloni non ha prorogato per il 2025 la riduzione del canone RAI. C’erano stati proclami e c’erano state promesse, ma i fatti dicono che la riduzione da 90 a 70 euro, introdotta nel 2024, non è stata confermata nella nuova Legge di Bilancio. Per questo è inevitabile che, a partire dal primo gennaio 2025, il canone tornerà a costare 90 euro.
La mancata conferma dello sconto ha suscitato molte critiche all’esecutivo. Ma ormai l’indignazione per le promesse mancate si è già sgonfiata. La gente si è assuefatta ad aumenti e a segnali contraddittori da parte della politica. Un’alzata di spalle, e si dimentica tutto. In questi ultimi giorni, le uniche voci di protesta si sono levate da parte di associazioni di consumatori come il Codacons, che hanno calcolato che le famiglie italiane dovranno pagare circa 430 milioni di euro in più nel 2025, per via dei vari aumenti.
Il 15 novembre 2024 è l’ultimo giorno per presentare una richiesta inerente il pagamento del canone RAI. Si tratta di un’occasione per alcuni contribuenti. Quali? E che tipo di vantaggio si può ottenere avanzando tale richiesta?
La domanda vale per poter sfruttare il frazionamento sul pagamento del canone. E a poter sfruttare questa possibilità sono i pensionati con redditi inferiori a 18.000 euro annui. Soltanto loro infatti possono chiedere che il canone venga detratto mensilmente dalla loro pensione anziché essere addebitato nella bolletta dell’energia elettrica.
Per fare ciò, è necessario presentare una richiesta scritta all’INPS entro la scadenza del 15 novembre 2024. È importante rispettare questa scadenza per evitare di perdere l’opportunità di risparmiare. Ma è giusto parlare di risparmio? Be’, da un punto di vista matematico non lo è.
Il frazionamento del canone RAI consente solo di pagare il canone televisivo in rate mensili, invece che in un’unica soluzione. E una simile opportunità può certqmente aiutare a gestire meglio le uscite, soprattutto se il pagamento in un’unica soluzione è rischia di cadere in un periodo già costipato da altri pagamenti.
Tuttavia, il risparmio vero e proprio non c’è. Quello può dipendere solo da altri fattori, come le condizioni specifiche offerte dalla Regione di appartenenza o dall’ente locale che gestisce il canone. Soltanto alcune categorie di persone possono risparmiare sul canone. Per darlo devono però presentare una domanda di esonero all’Agenzia delle Entrate.
L’esonero vale per le persone con più di settantacinque anni con reddito familiare che non supera gli 8.000 euro, per i disabili con invalidità civile totale e i diplomatici e i militari stranieri appartenenti alla NATO che risiedono in Italia. Può evitare di pagare anche chi non possiede un televisore. Ma anche in questo caso bisogna presentare una dichiarazione sostitutiva di non detenzione di apparecchi televisivi.
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