Economia

Il Bonus Befana potrebbe diventare un “Bonus Babbo Natale”, quest’anno arriverà nella tredicesima

Il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha confermato che il Bonus Befana, un contributo di 100 euro lordi destinato alle famiglie con redditi fino a 28.000 euro, potrebbe essere anticipato alla fine del 2024. Durante una conferenza alla Camera dei Deputati martedì 17 settembre, Leo ha scherzato sul possibile rinominare del bonus in “Bonus Babbo Natale” e ha spiegato che si sta considerando l’inserimento della misura nel dl omnibus attualmente in discussione al Senato. Questo cambiamento potrebbe rappresentare un significativo supporto per le famiglie a fine anno.

Riduzione della tassazione e riforma fiscale

Il viceministro Leo ha anche sottolineato l’esigenza di una riduzione della tassazione per la classe media, che secondo lui è gravata da un carico fiscale eccessivo. Leo ha dichiarato che le persone con redditi fino a 50.000 euro annui non possono essere considerate ricche e ha proposto una possibile riduzione del secondo scaglione dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro. Sebbene la riforma fiscale abbia già visto la riduzione degli scaglioni Irpef da quattro a tre, Leo ha sottolineato che ulteriori misure dovrebbero accompagnare questa riduzione per sostenere il potere d’acquisto e incentivare l’occupazione.

Il Bonus Befana potrebbe diventare un “Bonus Babbo Natale”, quest’anno arriverà nella tredicesima (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Detassazione delle tredicesime e sostegno alle famiglie

Un’altra proposta sul tavolo è la detassazione delle tredicesime, che potrebbe offrire un ulteriore sostegno alle famiglie. Leo ha indicato che, se ci fosse spazio finanziario, potrebbe essere considerata la detassazione delle tredicesime per alleggerire il carico fiscale durante un periodo significativo dell’anno. Il Bonus Befana, previsto per gennaio, potrebbe essere anticipato e integrato nelle tredicesime dell’anno corrente. Il governo, inoltre, ha confermato l’intenzione di mantenere e potenziare l’assegno unico per i figli, che attualmente costa circa 20 miliardi di euro all’anno, come parte della strategia per favorire la natalità e sostenere le famiglie.

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Filippo Limoncelli