Il chip nel cervello umano, una cosa buona che sicuramente riusciremo a rovinare

Neurolink, società di Elon Musk, e chi se no, ha installato, scrivono le agenzie, un chip nel cervello di un essere umano. Il paziente, fanno sapere dall’azienda, si sta “riprendendo bene”. Quindi per ora il nuovo capostipite della nuova generazione umana-robotica ancora non si è risvegliato iniziando ad uccidere tutti. Meno male.

Questi impianti, almeno in queste prime intenzioni, hanno come obiettivo quello di rivoluzionare il cervello tramite chip in grado di aiutare chi ha problemi neurologici e lesioni traumatiche leggendo le onde celebrarli. Quindi una cosa non buona. Ottima. 

Il futuro ormai è già qui. La società sta cambiando totalmente e anche l’essere umano, con le nuove tecnologie, presto non sarà più lo stesso. Social, smartphone, intelligenze artificiali e chip stanno trasformando per sempre quel che siamo stati fin qui.

Cambierà, se esisterà ancora, il mondo del lavoro. Cambierà, se esisterà ancora nella realtà e non solo online, la nostra società. Cambieremo noi esseri umani. Sta avvenendo quel che i film di fantascienza ci hanno sempre promesso: macchinari sempre più avanzati per curarci meglio, registrazione continua dei dati che produciamo, una vita sempre più virtuale e ora anche i chip per migliorare le prestazioni del nostro cervello.

Ovviamente non è la tecnologia il problema. Non sono i chip. Non è l’intelligenza artificiale. Il problema siamo noi, esseri umani, e di come sfrutteremo questa tecnologia. Per cosa la useremo? Per migliorare noi e il pianeta o per distruggerci e sfruttarci ancora meglio?

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Gianluca Pace