Energia, l’Irlanda potrebbe raggiungere l’indipendenza energetica entro una generazione. Per Leo Varadkar, primo ministro irlandese, la questione del clima è una opportunità di sviluppo nuovo e diverso per il Paese e non un peso o un obbligo.
Sfruttare le risorse energetiche rinnovabili del Paese, sia eolica che solare, significa maggiore sicurezza energetica, prezzi più stabili, nuove aziende che producono cose come fertilizzanti Verdi ed idrogeno verde, più lavori e sviluppo regionale.
È questa la sfida lanciata dal Premier in occasione della presentazione aggiornata del Piano d’azione per il clima del Governo irlandese. Piano che, in linea con gli obbiettivi globali e dell’Unione Europea sul clima, impegna il Paese a ridurre del 51% le emissioni entro il 2030 e il loro azzeramento entro il 2050.
Lavorare per questo obiettivo significa, secondo Varadkar, pensare ad una qualità della vita più sostenibile rispetto al presente, con case più calde, aria più pulita, meno spostamenti. E se ci si deve spostare bisogna farlo in meno tempo possibile, aumentando il tempo trascorribile con i propri cari e quello libero. E ancora, più posti di lavoro e più sviluppo regionale.
È indubbio, afferma il Premier, che negli ultimi 100 anni l’uomo ha migliorato le sue possibilità di vita. Oggi la popolazione mondiale supera gli 8 miliardi: si vive più lungamente e in maniera più sana, miliardi di persone sono state emancipate da povertà estrema. E più bambini hanno una reale possibilità di diventare adulti come mai nel passato. Si muore meno di parto e le scoperte scientifiche dell’uomo curano malattie considerate mortali sino a pochi decenni orsono. I successi tecnologici hanno anche portato l’uomo a scendere sulla luna nel 1969 con la missione spaziale statunitense Apollo 11.
Eppure insieme con i grandi progressi scientifici, tecnologici, culturali e sociali, l’uomo ha anche aggravato con le sue attività i cambiamenti climatici, ha aumentato lo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta, ha contribuito alla perdita di fauna selvatica, ha compromesso senza soluzioni alternative la qualità dell’aria e dell’acqua di cui abbiamo bisogno. Danni enormi ai quali si deve porre rimedio.
Leo Varadkar si dice convinto di appartenere alla generazione che può cambiare questo stato di cose per lasciare alla prossima un mondo migliore rispetto a come lo ha ereditato la sua. Afferma che bisogna essere determinati come Paese insieme con tutti gli altri per contribuire agli sforzi dell’UE e del mondo impegnati ad invertire la tendenza in atto nei cambiamenti climatici. E sfruttare, così, le opportunità e i vantaggi che deriveranno dal passaggio a società a bassa emissione di carbonio.