Fisco in banca: Non si può ‘spiare’ il conto corrente

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
Il Gante della Privacy ha bloccato l’Agenzia delle entrate sul censimento dei conti corrente

ROMA – L’irruzione del Fisco in banca, a spulciare tutti i nostri dati e movimenti sul conto corrente, è rimandata. Il Garante della Privacy non ha dato il via libera. L’Agenzia delle Entrate da una decina di giorni ha trasmesso al Garante della Privacy la nuova versione del provvedimento: i rilievi formulati dal Garante riguardavano il diritto alla riservatezza dei contribuenti e in particolare la trasmissione dei dati attraverso Entratel, bocciata. Dovrà essere utilizzato un canale ad hoc.

Il 31 ottobre era la data stabilita dalla Agenzia delle Entrate per entrare in azione, anche se il provvedimento contenuto nel decreto salva-Italia indicava l’inizio dell’anno prossimo quale termine operativo. Ora bisognerà comunque attendere che il Garante si esprima di nuovo il suo parere e l’eventuale nulla osta. Una grana in più per gli intermediari finanziari chiamati a dover rendicontare anche al Fisco movimenti e operazioni bancarie dei clienti. Per la scadenza del primo invio delle comunicazioni si parla di marzo 2013. Il decreto legge 201 del 2011 prevede che il tracciato del conto dei contribuenti sia trasmesso in duplice copia, una al titolare, l’altra all’Anagrafe Tributaria.

Grazie all’articolo 11 del Salva Italia tutte le operazioni bancarie (accrediti e addebiti di conto corrente, acquisto e vendita di azioni, obbligazioni, quote di fondi d’investimento, certificati di deposito e gestioni patrimoniali, prodotti finanziari di compagnie assicurative, derivati, carte di credito e di debito, operazioni extra conto) saranno automaticamente inviate al fisco. Dove si presume che un algoritmo e non certo degli umani, vista la mole immensa di dati, passi al setaccio questo mare magnum alla ricerca di movimenti e conti sospetti.

Rovesciando in pratica quello che era il modus operandi valido sino ad oggi. Modus che prevedeva che il fisco, qualora avesse dei sospetti, chiedesse alla banca la documentazione relativa al conto da verificare. Da domani l’Agenzia avrà già tutto sotto il suo controllo e dovrà chiedere qualcosa alle banche solo quando vorrà avere dei conti i dettagli e non solo i saldi, caso questo in cui gli istituti bancari saranno tenuti ad informare i clienti.