Il governo vara la mini manovra economica d’estate. Scherzando e ridendo, ci sarebbe anche la crisi…

Scherzando e ridendo…ci sarebbe anche la crisi. Nel giorno in cui Il Giornale titola e annuncia “Tutte le escort del clan D’Alema” e in cui Berlusconi ammette: “Ho sbagliato nello scegliere qualche ospite e qualche ospite delle mie feste ha sbagliato nello scegliere da chi farsi accompagnare, comunque continuo così come sono, agli italiani piaccio così e la vita è bella così…”, ci sarebbero anche la disoccupazione che morderà più forte in estate e le aziende che dicono in molte di non farcela a superare l’estate. Ci sarebbero, anzi ci sono. Se lo ricorda anche il governo.

Governo che ha annunciato un Consiglio dei ministri pronto a spendere sia pure con il misurino. “Bisogna essere realisti-ha detto Berlusconi-la ricchezza nazionale diminuisce e il deficit aumenta…Però c’è troppa paura della crisi in giro”. E per far passare un po’ di paura gli annunci sono stati notevoli anche se non nutriti. Dovrebbe arrivare la detassazione degli utili reinvestiti in azienda e poi sgravi fiscali per chi non licenzia, oppure una piccola dote fiscale per il lavoratore in cassa integrazione che si mette in proprio. E ancora un minor costo del gas per le aziende. E ancora una maggiore facilità nell’usufruire della social card e del bonus famiglia (si potrebbe avere la prima con figli fino a sei anni e non più fino a tre e il secondo con un reddito di 7/8 mila euro invece che seimila. Non basta: ci dovrebbe essere un meccanismo per far sì che lo Stato paghi più velocemente le sue parcelle alle aziende. Il Sole 24ore, quotidiano della Confindustria parla di “mini piano” ma di questi tempi sarebbe meglio di niente.

E’ stato inoltre annunciato che nel mini piano Tremonti avrebbe anche trovato i soldi per i terremotati  abruzzesi, altrimenti la promessa di “consegnare a settembre le chiavi delle nuove case”, l’ultima e la più fresca del premier non potrà realizzarsi neanche in parte.

Finora della social card hanno usufruito, secondo il governo, 600mila persone invece del milione e duecentomila previsto. Finora la cassa integrazione ha retto l’urto della disoccupazione ma stanno scadendo i tempi della sua “copertura”. Finora le aziende hanno licenziato relativamente poco riservando il taglio occupazionale ai non protetti, i precari e i contratti a tempo non rinnovati. Scherzando e ridendo perchè, come dice il premier, “la vita è bella così”, ci sarebbe anche la crisi. E c’è un mini piano per affrontarla. Quelli che non ci sono sono i soldi.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie