Il mago dei Fondi americani: “Spread mente, Italia depressa, investitori in fuga”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2014 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA
Il mago dei Fondi americani: "Spread mente, Italia depressa, investitori in fuga"

Il mago dei Fondi americani: “Spread mente, Italia depressa, investitori in fuga”

ROMA – Il mago dei Fondi americani: “Spread mente, Italia ferma, investitori scappano”. Considerato il mago dei fondi di investimento americani, Ray Dalio (ha fatto guadagnare 50 miliardi di dollari all’hedge fund Bridgewater) vaticina pessime notizie per l’Italia. Secondo Federico Fubini di Repubblica, è da sempre allenato a dire pane al pane e vino al vino, segue cioè la dottrina della “trasparenza radicale”: per cui lo spread italiano è bugiardo perché drogato dagli interventi della Bce e non riflette i fondamentali di un’economia in depressione, con prospettive allarmanti visto che draconiane misure di riforma interne latitano e la situazione non può che peggiorare, non appena la Bce si disimpegnerà. E gli investitori internazionali che dal 2012 hanno portato in Italia 160 miliardi di dollari possono cambiare indirizzo ai loro risparmi in qualsiasi momento.

In Spagna i salari si sono corretti adattandosi alle condizioni depresse nel mercato del lavoro – scrive Bridgewater -. Ciò a ridotto la domanda interna, facendo fare un passo indietro alle condizioni dell’economia, ma ha anche aumentato notevolmente la competitività spagnola all’estero e questo ha sostenuto in modo sostanziale la crescita negli ultimi trimestri». L’Italia invece ha scelto la via opposta, secondo gli analisti di Ray Dalio: «Con il suo mercato del lavoro rigido e salari a livelli vincolati, il Paese non si è aggiustato molto.

Nel breve periodo, ciò ha limitato un po’ il livello di sofferenza che ci sarebbe stato con ulteriori cali dei redditi, ma ha anche reso l’Italia sempre meno competitiva rispetto al resto dell’area euro». Di qui il dilemma senza soluzioni facili, di fronte al quale si trovano il governo e l’intero Paese: «Una correzione al ribasso dei salari in Italia deprimerebbe ulteriormente i redditi e la spesa, partendo da livelli già depressi scrive Bridgewater -. Ma non affrontare questo passaggio metterebbe la manodopera italiana in una condizione ancora peggiore nel lungo periodo». (Federico Fubini, La Repubblica)