Il Governo irlandese sembra imbarazzato dalla troppa abbondanza: lo Stato soffre l’eccesso di soldi in cassa.
Suona inverosimile, specie dalla nostra prospettiva. In Italia, dove da decenni bisogna fare i salti mortali per sopravvivere all’indebitamento record, si fa giustamente fatica a capire che cosa stia succedendo in Irlanda. Il caso appare oggettivamente particolare… Soprattutto in un momento di crisi diffusa come quello attuale.
In pratica, mentre in Germania si disperano per la crisi economica e il Governo britannico ha alzato tutte le tasse per risanare le finanze pubbliche, l’esecutivo irlandese si scopre in una situazione parecchio privilegiata. Secondo le ultime stime, lo Stato irlandese può oggi vantare un impressionate surplus di fondi derivanti dalle manovre fiscali passate, come il recupero di 13 miliardi di euro da Apple.
Di fronte a tutti questi soldi il Governo irlandese sta ancora cercando di decidere cosa fare. Come utilizzare al meglio questi fondi? Che cosa finanziare? Potrebbero essere spesi per il pagamento del debito pubblico oppure per creare un tesoretto da sfruttare in futuro, in momenti più critici… Di investimenti strutturali, il Paese non ha bisogno: la politica ha già investito abbastanza negli anni passati in industria, transizione ecologica, infrastrutture, welfare, crescita, pensioni, sanità, università e abbellimenti.
Lo stranissimo problema del Governo irlandese: ha troppi soldi ma nulla in cui spendere
La popolazione, di bonus, non ne ha bisogno, dato che l’economia irlandese va a gonfie vele, la qualità della vita è altissima, e le tasse sono già abbastanza basse. Le aliquote fiscali per le persone fisiche sono del 20% per i redditi fino a 35.300 euro e del 40% per i redditi superiori. Inoltre, tantissimi irlandesi (più del 70%) godono di esenzioni e detrazioni che in pratica riducono l’importo d’imposta. Lo Stato aiuta gli anziani, i giovani che lasciano casa, le famiglie numerose, i lavoratori autonomi e le coppie senza figli con un reddito annuo inferiore a 36.000 euro.
Per le aziende, l’aliquota fiscale sul reddito è del 12,5%, che sale al 25% per i redditi non commerciali. E proprio questo sistema fiscale ha contribuito a rendere l’Irlanda un luogo assai attraente per le multinazionali e i colossi tecnologici mondiali (Microsoft, Apple, Google). Aziende che hanno ammodernato tutto il Paese, creato tantissimi posti di lavoro e versato nelle casse dello Stato un sacco di soldi.
L’unico vero problema che l’Irlanda non ha ancora risolto è quello immobiliare. Ci sono poche case a disposizione nelle grandi città. E affitti e mutui sono fuori controllo. Quindi il Governo potrebbe anche decidere di investire nella costruzione di abitazioni da destinare all’edilizia sociale o in bonus per aiutare i cittadini a pagarsi il mutuo.
Gli economisti hanno già avvertito il premier Simon Harris, leader di Fine Gael: eccedere con la spesa pubblica potrebbe surriscaldare l’economia e far ripartire l’inflazione. Quindi meglio andarci piano.