Un ritorno inaspettato: rispuntano le agevolazioni connesse al Superbonus, ma con procedura aggiornata e nuovo tetto di reddito.
Il Governo Meloni, in carica da fine ottobre 2022, si è presentato agli italiani con due storici tagli: quello al reddito di cittadinanza e poi quello al Superbonus. In entrambi i casi, l’esecutivo ha scelto di depotenziare e poi interrompere le misure ritenendole economicamente insostenibili, troppo esposte ad abusi e poco eque.
Sul concetto di mancata equità, è vero che il Superbonus, nato come incentivo per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici, non è riuscito a privilegiare così come sperato le fasce più deboli della popolazione. La detrazione fiscale del 110% ha favorito principalmente i contribuenti con maggiore capacità di spesa e gli speculatori. Da qui un evidente problema di disparità: le famiglie più povere hanno avuto parecchie difficoltà ad accedere ai benefici dell’agevolazione edilizia.
Secondo il Governo Meloni, il Superbonus è stato un grande spreco di denaro pubblico. La premier ha parlato più volte di un buco di 140 miliardi di euro, e dunque di una cifra assai superiore a quanto inizialmente previsto dal Governo Conte II. Ciononostante, il progetto Superbonus non è stato accantonato. Dopo la rimodulazione delle aliquote, arrivano altre novità, sempre con l’obiettivo di ridurre i costi e rendere il sistema più sostenibile ed equo.
Con un recente decreto (firmato il 6 agosto 2024), il ministero dell’Economia e delle Finanze ha introdotto nuovi criteri e nuove modalità di erogazione per il Superbonus al 70% anche nel 2024 e nel 2025. L’agevolazione edilizia, secondo i piani dell’esecutivo, sarà d’ora in poi dedicata principalmente ai cittadini con un reddito annuo inferiore a 15.000 euro.
Il ritorno del Superbonus è dunque caratterizzato da parecchie novità. Il decreto, arrivato solo nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale, presenta dunque tutte le modalità di erogazione per il 2024 dei contributi a fondo perduto, rivelando alcune sorprese. Innanzitutto, con il suo ritorno, il Superbonus 70% è ora disponibile solo per le persone fisiche che nel 2023 hanno dichiarato un reddito non superiore a 15.000 euro.
L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno in corso, per interventi di efficienza energetica, come quelli condotti nell’ambito del Sismabonus. Oppure per l’aggiunta di elementi fotovoltaici e di colonnine di ricarica di veicoli elettrici. Vengono poi introdotti dei nuovi limiti. Per essere riconosciuti, tutti i lavori devono aver raggiunto entro lo scorso 31 dicembre 2023 uno stato di avanzamento non inferiore al 60%, asseverato e oggetto di opzione per lo sconto in fattura o della cessione del credito.
Inoltre, il contributo è determinato in relazione alle spese agevolabili sostenute direttamente dal richiedente entro un limite massimo di spesa di 96.000 euro. I bonifici devono risultare effettuati tra lo scorso primo gennaio e il prossimo 31 ottobre. La domanda va dunque presentata direttamente all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre. Ciascun richiedente potrà in ogni caso presentare soltanto un’unica richiesta, in riferimento a una sola unità immobiliare. E non è tutto: l’importo del contributo richiesto non potrà superare il 30% delle spese ammesse.