Bari, Emiliano in aula: “Non ammetto un dibattito sulle mie dimissioni”

BARI – ”Non accetto neanche che si possa aprire un dibattito sulle mie dimissioni”. Lo ha detto il sindaco di Bari, Michele Emiliano, parlando in serata nel corso della seduta del Consiglio comunale alla quale l’opposizione partecipa indossando una maglietta con la scritta ‘Emiliano dimettiti, basta con l’ipocrisia’.

Per Emiliano questa ”e’ un iniziativa legittima, che forse – ha detto – avremmo fatto anche noi, anche se con maggiore garbo”.

”Anche senza sapere nulla di cosa accadrà né domani e né tra cinque anni, io, per rendere onore a questo consiglio comunale, sto parlando perché ho piena fiducia nella giustizia e perche’ so che nessuno lavora in una Procura della Repubblica in Italia per fare trappole a qualcuno”. Emiliano, sottolineando l’importanza delle ”intercettazioni”, ha detto tra l’altro che ”senza gli strumenti di indagine degli inquirenti, non sarebbe stato possibile individuare gli atti illeciti, oggetto dell’inchiesta”.

”Oggi c’e’ chi mi dice ma come, non sapevi chi sono i fratelli Degennaro? E io rispondo ma cosa vuol dire, che questo cognome implica un elemento di tendenza criminale; volete fare un ragionamento alla Lombroso?”. “‘Vi voglio dire – ha spiegato il sindaco – che i Degennaro sono una grande famiglia in cui tutti fanno politica. Proprio come i Matarrese, i Di Cagno Abbrescia. Come tante altre famiglie che fanno politica da sempre, da molto prima che la facessi io”.

”Sono politici per passione, forse per interesse; – ha sottolineato – questa famiglia ha da sempre fatto politica nel centrosonistra. Questa famiglia mi fu presentata quando mi sono candidato a sindaco di Bari: mi hanno detto questa e’ una famiglia che milita nella Margherita, tutta quanta”. ”Poi – ha aggiunto – e’ accaduto che nell’ottobre del 2007 sono diventato il segretario del Partito democratico di tutta la Puglia. E vi garantisco che io non ero il segretario di un’area ma di tutte le aree. E tutti avevano nei miei confronti, come ancora oggi, affetto, rispetto e simpatia”.

”E vi garantisco che ancora oggi – ha proseguito – quando io vado in una sezione del Partito democratico di qualsiasi posto della Puglia, e’ molto difficile che io mi possa ritirare a casa senza pomodori, arance, vino e tutto cio’ che hanno. Perche’ dalle parti nostre essere amici politici significa farsi dei regali”.

Emiliano, invitando tutti ”a non regalargli un agnello per Pasqua”, ha detto che purtroppo ”viviamo in tempi in cui si rischia che la faccia di un galantuomo possa essere ridicolizzata in tutta Italia e in tutti i telegiornali. E io devo spiegare a mia figlia di dieci anni che mi dice papa’ ma che cosa hai combinato. A 53 anni, dopo aver servito il mio Paese da Agrigento a Brindisi, dopo aver messo con gioia in palio la mia vita sempre”. ”Ma cosa volete – ha chiesto – che a me interessi di una cosa materiale? Io vivo in un’altra dimensione di felicita’ – ha concluso – quella di dover fare il proprio dovere, che io ho sempre fatto”.

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