Mediobanca, Unicredit e Intesa San Paolo. Grandi banche in difesa del sistema-Italia

MILANO – Per sostituire i francesi di Groupama e salvare Fondiaria-Sai, UniCredit varerà un’operazione da 170 milioni che consentirà alla banca italiana di rilevare parte dei diritti di opzione di Premafin e sottoscrivere fino al 7% della compagnia assicurativa che potrà così a sua volta ricapitalizzare la controllata Milano Assicurazioni.

Sul versante Italia-Francia è grande anche l’impegno di Intesa Sanpaolo per formare una cordata italiana imperniata su Ferrero, che impedisca la scalata della francese Lactalis a Parmalat, operazione i cui Intesa potrebbe collaborare con Mediobanca in un’operazione che coinvolga anche Granarolo per creare un maxi-polo italiano nel settore dei derivati del latte.

Per il rinnovo dei vertici Telecom UniCredit e Mediobanca si sono trovate invece in perfetta sintonia nel comitato nomine e Mediobanca e Intesa nel board di Telco.

Le banche italiane concordano anche nel caso di Edison, contesa dai francesi di Edf.

Sono tutte situazioni che risulterebbero molto gradite dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il quale ha scoperto, si spera non troppo tardi, che l’Italia è un colabrodo dove gli stranieri, in particolare i francesi, mentre la Francia, quando si tratta di acquisizioni di aziende da parte di italiani, si è spesso rivelata un bastione imprendibile.

La lezione francese è che l’onore nazionale si difende anche e soprattutto con operazioni di mercato (meglio, se garantite da normative analoghe a quelle di altri Paesi).

Oggi tra le grandi banche italiane c’è un clima diverso da quello registrato nell’ultimo decennio, quando si sono spesso mosse in campi avversi. È solo nell’ultimo biennio, nel post-crisi, che la rivalità ha lasciato lo spazio alla collaborazione, raramente a tre, più spesso a coppie.

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