Ilva, commissariamento o esproprio? Confindustria: “Dl mostro giuridico”

Ilva, commissariamento o esproprio? Confindustria: "Dl mostro giuridico"
Ilva, commissariamento o esproprio? Confindustria: “Dl mostro giuridico”

ROMA – Ilva, commissariamento o esproprio? Confindustria: “Dl mostro giuridico” Il decreto sull’Ilva serve ma deve esserne limitato l’ambito di applicazione, lo ha sostenuto il vice-presidente di Confindustria Alessandro Laterza in un’audizione alla Commissione attività produttive della Camera. Il bersaglio è il “mostro giuridico” che causa emergenza mette in discussione principi liberali fondamentali e diritti costituzionali garantiti come la libertà d’impresa, la proprietà e il risparmio.

Le criticità sollevate dagli industriali sono la proporzionalità degli strumenti utilizzati, certezza del diritto e la tutela di diritti costituzionalmente riconosciuti ai privati. La linea di Confindustria è quindi che siano necessari “correttivi volti a ridefinire e restringere l’ambito di applicazione soggettivo, i presupposti oggettivi, le modalità di espletamento dell’attività commissariale, le limitazioni ai diritti proprietari”. A imporre queste modifiche, conclude Laterza, “prim’ancora che le esigenze dell’economia, sono quelle dello Stato di diritto”.

Per Laterza infatti “siamo in presenza di una nuova forma di gestione pubblica dell’impresa che non mira a salvaguardare l’esistenza di un complesso produttivo, ma lo rende funzionale al perseguimento di altri scopi, che coincidono unicamente con la conformazione dell’attività stessa al rispetto della normativa ambientale”.

Un altro aspetto critico per Laterza è la “ragionevolezza e proporzionalità degli strumenti utilizzati: tra le finalità perseguite dal decreto infatti e le misure che in concreto esso prevede sussiste uno scollamento che mette in serio dubbio la ragionevolezza dell’intervento”. L’ultimo punto toccato dal vice-presidente è quello della certezza del diritto e rispetto delle garanzie perché “il provvedimento non indica alcun parametro certo e non offre adeguate garanzie di partecipazione procedimentale, rendendo potenzialmente arbitraria l’adozione di tali atti da parte dell’amministrazione”.

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