ROMA – L’Imu 2013 ha una cosa in comune con l’Imu 2012: la nebbia. Per il secondo anno di fila bisogna pagare l’Imu e per il secondo anno di fila non si ha ancora la benché minima idea di quanto ognuno di noi dovrà pagare. Un “grande boh” che riguarda tutti i proprietari di immobili. Analizziamoli caso per caso. Anzi, casa per casa.
Imu sulla prima casa: addio abolizione, arrivederci rata. Dall’abbazia del governo Letta non arrivano buone novelle per chi ha una sola casa, quella in cui abita. Più che eliminazione si tratterà solo di un cambio di stagione: dal solstizio d’estate all’equinozio di autunno. L’acconto sull’Imu, che doveva essere pagato entro il 17 giugno, slitterà al 16 settembre. Ma quanto si pagherà? Non si sa. Dipende se ritoccano le aliquote, se aumentano la franchigia, se si moltiplicano le categorie esentate e gli sconti.
Imu sulla seconda casa: questa categoria di proprietari una certezza ce l’ha. Quella che entro il 17 giugno si paga- Anche la cifra si sa: la metà dell’Imu versata nel 2012. Ma la sorpresa potrebbe arrivare con la seconda rata: i Comuni hanno tempo fino al 16 ottobre per ritoccare le aliquote. Pensate che un sindaco, privato degli introiti dell’Imu a giugno, decida di non aumentare ancora le aliquote, se può farlo?
Imu su capannoni, negozi, uffici, alberghi, centri commerciali: alla fine della scorsa settimana il Sole 24 Ore, organo di Confindustria, aveva lanciato l’allarme, aveva parlato di un’alba nera del 17 giugno, nella quale sarebbe sorto un sole di aumenti fino al 240%. Una stangata alle imprese, per evitare la quale il governo sta pensando a degli sconti. Intanto un obiettivo lo ha raggiunto: neanche i proprietari di capannoni sanno quanto pagheranno di Imu nel 2013.