ROMA – Saldo seconda rata, gli aumenti, le aliquote. La rata Imu di dicembre (prime case di lusso, seconde case, affitti) riguarderà circa 30 milioni di immobili, in molti casi con importi maggiorati perché le delibere locali fanno lievitare il conto fino al 25% in più rispetto ai valori del 2012 (clicca sulle tabelle sotto per il dettaglio città per città).
Nei capoluoghi di provincia l’aliquota ordinaria è arrivata all’1% di media grazie anche agli ultimi rincari deliberati la scorsa settimana da 17 Comuni. A Trieste, per esempio, un trilocale affittato a canone libero, quest’anno pagherà 993 euro (di cui 539 di saldo) contro i 909 euro del 2012. Per un box auto, un proprietario di Prato verserà 294 euro contro i 233 del 2012. Dal momento che l’acconto Imu è stato pagato con riferimento alle vecchie aliquote, il risultato è che i rincari si fanno sentire proprio in sede di saldo.
Tasi e legge di stabilità. Il Governo (è notizia dell’ultima ora) metterà la fiducia sull’intero pacchetto della Legge di Stabilità. Sula casa dovrebbe però restare fermo il punto che sarebbe dovuto essere presentato oggi con l’emendamento che riguarda la Tasi, vale a dire la “service tax” che sostituirà l’Imu. Rimane l’impianto di fondo, vale a dire di una imposta municipale su cui sono i Comuni a decidere l’aliquota. Le modifiche istituirebbero però un Fondo, dotato di 350-400 milioni l’anno destinati ai Comuni, ma con il vincolo di introdurre delle detrazioni per i carichi familiari. Per esempio nel 2012 sull’Imu ci fu una detrazione di 50 euro per ogni figlio.
A questo si affiancherebbe un altro miliardo, già stanziato nella legge di stabilità, per la detrazione sulla prima casa. In questo modo chi non ha pagato l’Imu nel 2012, rimarrebbe esente anche nel 2014. Lo slittamento dell’approvazione del provvedimento da parte della commissione Bilancio a lunedì pomeriggio (oggi 25 novembre), costringerà il governo a porre la fiducia in Aula. Qui, infatti, la legge di stabilità arriverà martedì mattina, con l’obbligo di approvarla entro la giornata, prima cioè del voto del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E sarà proprio quel voto di fiducia a sancire il passaggio all’opposizione di Forza Italia che in commissione nel week-end a quasi sempre votato contro il Governo.
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