ROMA – Imu 2013 saldo dicembre abolito con la rivalutazione quote Banca d’Italia. Pochi giorni fa il buon andamento dello spread faceva pensare con ragionevole speranza che il saldo di dicembre dell’Imu 2013 sarebbe stato abolito grazie al risparmio per la minor spesa sugli interessi (un paio di miliardi contro i 2,3 mld che servono di copertura finanziaria). Oggi (ne parla Il Messaggero) l’abrogazione del saldo viene legata e subordinata alla tanto attesa rivalutazione delle azioni possedute dalle banche in Banca d’Italia: se il valore finale di Bankitalia sarà rivalutato di una decina di miliardi, un prelievo fiscale del 16% (proposto da Abi) sulla differenza (diciamo ottimisti su 10 mld),. produrrebbe un incasso di 1,6 miliardi di euro da destinare al finanziamento dell’abolizione finale dell’Imu.
Però, il fatto che la Ragioneria di Stato non sia d’accordo nell’utilizzare l’incasso per il taglio Imu autorizza qualche perplessità sulla realizzabilità del passaggio (come per il regalo dello spread, di cui non si parla più). Questa delle quote di Banca d’Italia è vecchia e controversa questione. Già il capogruppo Renato Brunetta ne aveva fatto il centro della sua contro-manovra: la sua, personale stima della rivalutazione delle quote però incidicava poco plausibili 25 miliardi.
Ora (forse già oggi in Senato sarà presentata) l’esatta quantificazione è pronta grazie al lavoro dei tre saggi incaricati dal governatore Ignazio Visco (Franco Gallo ex Corte Costituzionale, l’ex Bce il greco Lucas Papademos e Andrea Sironi rettore alla Bocconi): appunto la cifra sarebbe compresa tra i 7 e i 10 miliardi. La rivalutazione è importante (prima che abbia effetti anche sull’Imu) perché consentirebbe alle banche di rafforzare il proprio patrimonio senza ricorrere ad aumenti di capitale e presentarsi con le spalle più robuste agli stress test della Bce.