ROMA – Imu, le “quote”. Seconda rata, 80% che si paga. E la prima 50%. La crisi di Governo rischia seriamente di riaprire il capitolo Imu 2013 sulle prime case: molto probabilmente (azzardiamo un 80% di possibilità) la seconda rata andrà pagata, sulla prima incombe un 50% di possibilità che torni d’attualità. E, infatti, quale prima conseguenza operativa, della crisi di governo, il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto legge Imu, previsto per oggi (30 settembre) alle 13, è slittato a giovedì alla stessa ora.
Prima rata. E’ stata cancellata la prima rata con decreto legge (102/2013) che ha tempo fino al 30 ottobre di essere convertito in legge, cioè, se il Parlamento non lo ratifica, decade. Solo una maggioranza diversa potrebbe convertire il decreto con modifiche sostanziali ma appunto ciò presuppone uno nuovo scenario politico e una maggioranza parlamentare diversa. Se non viene convertito in legge il decreto pagheranno la prima rata Imu i proprietari di abitazione principale. Insieme a loro i possessori di terreni e fabbricati agricoli, gli inquilini di case popolari, gli assegnatari di proprietà indivise, chi per lavoro (forze dell’ordine, funzionari di Stato o prefettizi) si trasferisce in un’altra città. Decadrebbe anche l’esenzione assoluta Imu per gli immobili merce, ovvero i beni strumentali delle imprese.
Seconda rata. A differenza della prima rata, la cancellazione della seconda è stata decisa solo informalmente, attraverso un accordo verbale di maggioranza. Non è stato emanato nessun provvedimento, non esiste una legge o un decreto. Peggio, una copertura finanziaria della cancellazione è tutta da inventare. Si gioca, a livello contabile, sul livello di innalzamento delle detrazioni per ottenere una più vasta platea di esentati. Con un miliardo di euro e la detrazione aumentata da 200 a 437 euro risulterebbe esente il 68% dei proprietari di prima casa. Con 1,5 miliardi e la detrazione fino a 508 euro pagherebbe un proprietario su 4. Con due miliardi di dotazione la platea di proprietari paganti si assottiglierebbe fino al 13% sul totale (87% di Imu esenti).
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