Imu 2013. Unità contigue, separati, ricoverati, residenti estero

Imu 2013. Unità contigue, separati, ricoverati, residenti estero
Imu 2013. Unità contigue, separati, ricoverati, residenti estero

ROMA – Imu 2013. Unità abitative contigue, separati, ricoverati, residenti all’estero. La tassa sulla prima casa sospesa, almeno fino al 31 agosto, non deve distrarre dal pagamento quei cittadini i quali si trovano in situazioni (pratiche o esistenziali) di non immediata configurazione rispetto a concetto di abitazione principale. Se non vi rientrano, devono pagare la tassa sulla seconda casa.

Ci sono i casi delle unità abitative non censite insieme, dei ricoverati lungodegenti in ospedali o case di riposo, dei residenti all’estero. Il criterio base per la definizione di abitazione principale così come contenuta nella normativa Imu dispone che prima casa è quella dove “il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”. Fuori da questo perimetro si paga il tributo sula seconda casa.

Unità abitative contigue. Prima dell’Imu 2013, con l’Ici, valeva la disciplina disposta dalla Cassazione che consentiva, riguardo a unità abitative contigue ma separate al catasto, il regime più favorevole  (e cioè quello agevolato dell’aliquota sulla prima casa). Oggi non più, a meno che non venga riunito in una sola voce catastale tutta l’unità immobiliare.

Operazione che in realtà non sempre è possibile, ad esempio a causa delle diversa titolarità: nel regime agevolato potrebbero al limite rientrare gli accatastamenti unitari ai fini fiscali, muniti dell’apposita annotazione catastale. (Giuseppe Debenedetto, Sole 24 Ore)

Separati o divorziati, comodati. Chi è riconosciuto assegnatario dell’immobile tra i due coniugi dopo la separazione o il divorzio, è anche il titolare effettivo della dimora di cui pagherà l’Imu sull’abitazione principale. Sugli alloggi concessi in comodato gratuito a figli o altri parenti vale l’imposizione Imu sulla seconda casa.

Ricoverati, residenti all’estero. Gli immobili dei lungodegenti in ospedali o case di riposo  e quelli dei residenti all’estero sono sottoposti al regime Imu seconda casa. Resta a discrezione dei Sindaci concedere il regime più favorevole, ma, ricorda Debenedetto, gli anziani votano, i residenti all’estero no.

 

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