ROMA – Entro domani, martedì 16 giugno, 25 milioni di proprietari di seconde case (o di abitazioni di lusso) si preparano a passare alla cassa per pagare oltre 10 miliardi di prima rata dell’imposta sugli immobili, la cosiddetta Imu.
La tassa unica sugli immobili frutto della fusione tra Imu e Tasi interesserà 25 milioni di proprietari.
Che verseranno in media, secondo i calcoli elaborati nei giorni scorsi dalla Uil, se l’immobile è in un capoluogo di provincia, 535 euro per la prima rata che salgono a oltre 1000 nelle grandi città.
Quest’anno a titolo di acconto, solo per il 2020, dovrà essere versata una somma pari alla metà di quanto versato a titolo di IMU e TASI per il 2019.
Dilazioni, esenzioni: le richieste dei partiti
Il Ministero dell’Economia ha chiarito che esiste la possibilità, per i Comuni, di differire autonomamente i termini di versamento dei tributi locali di propria competenza.
Il limite di applicazione della proroga è che il Comune può disporla solo per quanto riguarda la quota IMU di propria competenza.
Mentre non viene rinviata la scadenza per quello che riguarda il pagamento dell’acconto sugli immobili di categoria catastale D.
Il MEF ha inoltre escluso la possibilità di prevedere la disapplicazione totale delle sanzioni per chi paga in ritardo.
Sospensione, chi ne ha diritto
Il Decreto Rilancio prevede la sospensione del pagamento della prima rata della nuova Imu a giugno per immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali.
Nonché immobili degli stabilimenti termali, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna.
E poi colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast, residence e campeggi.
L’esenzione però si applica solo se il proprietario dell’immobile è anche il gestore dell’attività turistica.
Se invece il proprietario dell’immobile non è anche il titolare dell’attività deve regolarmente pagare l’imposta.
Esenzione Imu, le richieste dei partiti
Cresce il pressing anche in Parlamento per allentare ancora il peso del fisco vista l’emergenza Coronavirus.
Pd e Iv chiedono di esonerare dalla tassa sul mattone anche cinema e teatri, o il settore degli eventi. C’è un emendamento M5S al decreto Rilancio in questa direzione).
Fdi punta invece a ridurre il prelievo nei confronti di chi affitta ad attività commerciali ed ha rinegoziato il contratto riducendo il canone di almeno il 20%.
Forza Italia, lancia l’allarme di “tanti piccoli proprietari” che non potranno rispettare la scadenza perché nel frattempo, durante il lockdown non hanno riscosso gli affitti”.
Italia Viva chiede poi di rinviare a novembre le tasse e di cancellare del tutto gli acconti per il 2020, ed è una proposta simile a quella avanzata dalla Lega.
Imu 2020 seconda casa, gli importi
In 18 capoluoghi, peraltro, l’aliquota sarà più alta del 10,6 per mille, perché già era applicata l’addizionale Tasi fino allo 0,8 per mille consentita quando le due imposte erano separate.
Si arriva all’11,4 per mille a Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Matera, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona.
E sempre a Roma si registra il costo maggiore per una seconda casa, 2.064 euro totali in media.
Seguita da Milano con 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro.