ROMA – Imu aliquote: il saldo di dicembre aumenta il conto del 55%. Entro mercoledì 31 ottobre altri 14 capoluoghi di provincia alzeranno il prelievo: è l’ultima data utile per approvare i bilanci preventivi dei Comuni (nonostante 10 mesi di esercizio) e fissare eventualmente le modifiche alle aliquote del tributo sugli immobili. Scadenza che, dichiara il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, non sarà rimandata.
In generale tutte le amministrazioni stanno spingendo, se non l’hanno già fatto, in alto l’asticella del prelievo. Quasi un capoluogo su tre ha adottato l’aliquota più alta sulla prima casa (la fascia altra va dallo 0,5 allo 06%, aliquota massima), solo uno su 10 adotta abbassa l’asticella al livello base, 0,4%.
Se erano note le difficoltà dei Comuni per la diminuzione dei trasferimenti agli enti locali, vanno aggiunte la perdita secca di un miliardo di euro nei bilanci delle società comunali (un arretramento del 77% negli utili) e la revisione postuma del gettito Ici del 2010. Ma, come nota il Sole 24 Ore, non è solo colpa dei sindaci e degli amministratori locali. Con le ultime manovre economiche, fatto salva un po’ di cautela sulle abitazioni principali, è schizzata al top l’imposta sulle seconde case e sugli immobili sfitti. Con le ultime delibere 46 capoluoghi di provincia portano l’aliquota ordinaria al livello dello 1,06%.
In media l’aumento medio costerà il 55% in più dell’acconto. Fatto 100 euro l’acconto di giugno, a dicembre andranno versati altri 155 euro. L’aliquota media ordinaria schizza dallo 0,97% su tutti gli immobili diversi dalla prima casa rispetto allo 0,76% calcolato sull’acconto. Per i proprietari di seconde case il rincaro vale 179 euro ogni 100 pagati di acconto. Ciò vale anche considerando l’assorbimento Imu dell’Irpef sui redditi fondiari. L’incremento più forte riguarda stalle e cascine (fabbricati rurali strumentali): + 80%, ma l’acconto di giugno era ridotto del 30%.
Grilli, a margine dell’inaugurazione dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dell’Aquila, ha dichiarato: “Le scadenze sono quelle previste e restano quelle”. Il ministro risponde così a chi chiede se è possibile una posticipazione della scadenza dell’Imu, fissata ora al 17 dicembre, dopo l’allarme lanciato dai Caf.
Il ministro ha poi aggiunto: “Spero che i ministri che non hanno deliberato lo facciano presto ma non è possibile spostare la scadenza, altrimenti si mettono a rischio gli obiettivi di deficit”.
Fonte e elaborazione Sole 24 Ore su dati raccolti dai Comuni
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