Imu e aumento Iva, aumento detrazione e rinvio a dicembre: le ipotesi del governo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Luglio 2013 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Imu e aumento Iva, aumento detrazione e rinvio a dicembre: le ipotesi del governo

Enrico Letta con Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia (LaPresse)

ROMA – Cosa ne sarà dell’Imu e dell’aumento dell’Iva? Governo e maggioranza si sono riuniti per studiare il “dossier Saccomanni”. Un elaborato del ministro dell’Economia che contenga tutte le soluzioni ai problemi finora rinviati: come riuscire a tagliare l’Imu sulla prima casa senza grossi costi per le casse dello Stato e senza balcanizzare i bilanci dei Comuni; come riuscire ad evitare l’aumento dell’Iva senza sforare il tetto del deficit.

Al vertice erano presenti il premier Enrico Letta, il vice Angelino Alfano, i ministri Fabrizio Saccomanni, Dario Franceschini e Graziano Delrio, il sottosegretario Filippo Patroni Griffi e tutti i capigruppo della maggioranza alla Camera e al Senato.

Per quanto riguarda l’Imu, le soluzioni che trapelano finora, riportate da Luca Cifoni sul Messaggero e da Mario Sensini sul Corriere della Sera, sono di un tributo comunale unico (del resto il nome dell’Imu sarebbe Imposta Municipale Unica) che accorpi la tassa sulla casa, la Tares (nuova tassa sui rifiuti) e l’attuale addizionale Irpef.

L’aumento dell’Iva, invece, è stato rinviato ulteriormente a dicembre.

Capitolo Imu. L’ipotesi più accreditata è che il governo aumenti la detrazione della tassa sulla prima casa. Ora è a 200 euro. Arriverebbe a 600 euro. Un’altra idea in discussione è quello di togliere del tutto o quasi l’Imu sulla prima casa in base al reddito (calcolato con la “ricchezza familiare misurata” o con l’Isee) oppure in base al numero dei componenti della famiglia e dei metri quadrati dell’abitazione. Nel documento allo studio del governo, a ogni ipotesi segue il costo e le riduzioni di spesa da operare per pareggiare i conti.

Capitolo Iva. Rinviare l’aumento dell’imposta sui consumi fino a tutto dicembre costerà un altro miliardo di euro: soldi che devono essere reperiti in tempi brevi.

Altri provvedimenti. C’è un emendamento al decreto legge sulle carceri, approvato in commissione giustizia al Senato, che ripropone la tassa al 58,5% sulle sigarette elettroniche, già entrata e uscita da bozze di altri provvedimenti. Se verrà poi varata definitivamente, fornirà i 35 milioni necessari a evitare i tagli previsti per gli agenti penitenziari.

Maggioranza e governo hanno trovato l’accordo, di massima, per introdurre nel nuovo fisco riformato il principio del contrasto di interessi. Ovvero la possibilità di scaricare scontrini e fatture dall’imponibile, incentivando quindi i clienti a richiedere scontrini e ricevute.

Governo e maggioranza hanno deciso di evitare almeno l’aumento degli acconti Ires di novembre al 101%.